a cura della Redazione
Il 17 giugno 2000 i caschi oro del Lions Bergamo conquistavano la leadership europea del football americano. Un’autentica impresa, portata a termine ad Amburgo, al cospetto di ventimila sostenitori tedeschi che mai avrebbero pensato di assistere alla capitolazione dei loro Blue Devils, giunti per la quinta volta consecutiva all’Eurobowl e con in bacheca tre trofei continentali. Il team bergamasco arrivava in finale per la seconda volta nella sua storia. Nel 1994, a Stoccarda, i Lions avevano ceduto ai London Olympians. Vent’anni fa la squadra capitanata da Marco Nessi sembrava destinata a lasciare lo scettro continentale ai fortissimi tedeschi padroni di casa, che nel primo quarto conducevano 14-7. Poi tre touchdown consecutivi stravolsero il volto del match, con i bergamaschi sempre più padroni del campo. A decretarne la superiorità finale non sono il risultato (42-20), ma soprattutto gli applausi di un pubblico sportivissimo. Da lì a un mese sarebbero arrivati anche la Efaf Cup, l’equivalente della Coppa dei Campioni riservata ai vincitori dei campionati nazionali, conquistata a Milano a spese dei Mean Machine Stoccolma, e un altro scudetto, il terzo consecutivo. Un incredibile filotto, il Grande Slam, ovvero il triplete. I Lions diventarono leggenda. Avrebbero maturato una serie di 73 match senza sconfitte a livello nazionale, dal 1998 al 2006, e 60 incontri vittoriosi in Europa, dal 1999 al 2003. Dopo aver vinto l’Eurobowl vinti anche nel 2001 e nel 2002, i Lions Bergamo caddero in semifinale del 2003 ad opera dei Vienna Vikings, che spezzò il dominio europeo. La squadra si sarebbe appuntata altri scudetti fino al 2008. Il capitano Marco Nessi, ora allenatore della squadra che milita in seconda divisione, ha conquistato tutti e dodici i titoli italiani finiti nella bacheca dei Lions. Dietro il progetto di quella squadra spicca un nome su tutti, quello di Mario Rende, il quale fu giocatore, poi direttivo sportivo, direttore generale, fino ad assumere il ruolo di presidente nel 2003. Il progetto attuale guarda ai miti di vent’anni fa, capaci di dominare in Europa e imporsi per tecnica, compattezza e forza di volontà, contro avversari superiori dal punto di vista delle capacità economiche e con roster bene attrezzati. Ora si stanno gettando le basi per ricostruire un organico che faccia rivivere la grande storia dei Lions.