Eugenio Sorrentino
Avere ragione del Napoli, che non perdeva in campionato dal 9 febbraio, non era facile né scontato. Ecco perché i tre punti conquistati nella cornice, purtroppo vuota, del Gewiss Stadium hanno assunto il significato della “prova della maturità”. La squadra di Gasperini, il quale ha festeggiato nel modo migliore le sue 400 panchine in serie A, è stata brava e implacabile a sorprendere gli azzurri a inizio di secondo tempo colpendo sulla fascia destra. Uno-due in otto minuti, a firma di Pasalic e Gosens, decisivo per l’esito della partita, iniziata e interpretata con grande concentrazione da entrambe le squadre nel primo tempo, sicuramente condizionato dal termometro. Atalanta che ha impedito ai partenopei di attaccare in profondità, per poi sfruttare l’estro di Papu Gomez e la capacità di proiezione offensiva dei propri difensori, bravi a confezionare l’azione del raddoppio. Proprio il Papu è l’emblema, per qualità e applicazione, di questa squadra compatta che ha assunto autorevolezza in tutti i reparti proprio sull’esempio del proprio capitato. Anche nella gara con il Napoli, Gomez ha dimostrato di adattarsi alle diverse situazioni e alle posizioni del campo che gli permettono di esprimere la sua visione di gioco. Ciò permette di interpretare la gara nel modo migliore. Nel primo tempo il confronto ha assunto i connotati di una partita a scacchi, con le squadre attente a coprire gli spazi e rispettare tatticamente le consegne. Il Napoli ha provato a prendere l’iniziativa e far girare palla, ma l’Atalanta non ha permesso che trovasse sbocchi.
Squadra matura, quella messa in campo da Gasperini, perché capace di cambiare passo con straordinaria energia. Il ritorno in campo dopo l’intervallo ha fatto emergere un atteggiamento determinato che ha sorpreso il Napoli. L’aggressività ha fatto la differenza. Pasalic, preferito a Ilicic e rimasto ingabbiato nel primo tempo, si è fatto trovare smarcato a centro area e ha insaccato di testa su cross tagliato di Gomez che lo ha pescato da par suo, confezionando un assist con il contagiri. Fondamentale il pressing di Castagne che ha permesso di recuperare palla e smistarla al capitano atalantino. La squadra di Gasperini, ritrova la profondità, è arrivata subito al raddoppio con una splendida azione avviata da Castagne e Toloi, autori di un triplo scambio sulla fascia destra, fino a liberare Gosens, permettendogli di fare centro per la seconda volta.