Eugenio Sorrentino
La prova del nove è sembrata la più difficile per l’Atalanta, che alla fine, opposta a una Sampdoria arroccata e resa mestierante per necessità da Claudio Ranieri, ha tirato fuori dal cilindro due colpi magici. La zucca di Toloi e il piede destro felpato di Muriel hanno sbloccato il risultato a occhiali che non avrebbe rispecchiato i valori in campo. La vittoria al Gewiss Stadium è stata frutto di un atteggiamento da squadra matura. L’Atalanta ha dovuto ricorrere a un lungo lavoro ai fianchi per piegare la Sampdoria, disposta da Ranieri in copertura per contenere la fase offensiva dei bergamaschi. La costanza, contro un avversario quantomai ostico, ha premiato la squadra di Gasperini che ha registrato un eloquente 65% di possesso palla. La differenza di peso e qualità è emersa soprattutto nel secondo tempo, giocato a senso unico dall’Atalanta protesa in avanti. Entrambe le azioni decisive, che hanno sbloccato e fissato il risultato, sono scaturite da calci d’angolo battuti da Malinovskyi, subentrato nel secondo tempo. Non importa avere una panchina ricca e lunga, ma di giocatori affidabili da inserire nel momento giusto. Contro la Samp, Gasperini ha riproposto dal 1’ il trio offensivo formato da Ilicic, Gomez e Zapata, che mancavano nella formazione iniziale dal 7-2 di Lecce e poi rivisto all’opera nell’ultima mezz’ora a Cagliari. Rimesso dentro De Roon, a cui è stato preferito Pasalic per fare coppia con Pasalic, Gasperini ha rinunciato a un difensore puro (Djimsiti), per poi azzeccare i cambi a metà ripresa con l’ingresso di Muriel e Malinovskyi al posto di Ilicic e Pasalic. Papu Gomez sugli scudi ha spaziato da par suo e aiutato la squadra ad alzare il ritmo e ad esercitare pressione continua nella metà campo doriana. Toloi ha giganteggiato e non è stato un caso che si sia trovato appostato nella posizione opportuna, su palla inattiva da calcio d’angolo, per schiacciare alle spalle di Audero, portiere che principiante non è. Il copione della seconda parte della ripresa ha raccontato di un’Atalanta capace di fare sentire il suo peso e dare l’impressione di credere nella possibilità di chiudere il match. Una considerazione va spesa per Muriel e il suo colpo da biliardo, gesto compiuto con incredibile naturalezza. Bravo, il cafetero, a farsi trovare nella lunetta per raccogliere il pallone respinto dalla difesa doriana e infilare l’angolo alla destra di Audero, rimasto immobile.