Matteo Rossi
Chi ha avuto l’onore di vivere l’esperienza della Provincia sa quanto sia importante essere in sintonia con i sentimenti del popolo bergamasco rappresentandone i valori e le aspirazioni. In questo c’è anche il dovere di trovare il modo di dire “grazie” alle persone che silenziosamente, attraverso il loro lavoro o il volontariato, costruiscono ogni giorno la nostra comunità. Persone che mai si sognerebbero di chiederlo questo “grazie” e che, quando lo ricevono, si scherniscono rimandando ad altri tale riconoscimento. Le benemerenze provinciali intitolato al’Ing. Renato Stilliti, storico dirigente della Provincia amato e ammirato da tutti, nascono per questo, una semplice dimostrazione di affetto dall’istituzione provinciale verso gli “eroi silenziosi” della nostra terra. Questo riconoscimento quest’anno toccherà ad Elio Corbani, più che un giornalista, un simbolo, la voce di quell’Atalanta che, anche quando non otteneva i risultati degli ultimi anni, è sempre stata nel cuore di bergamaschi. Questione di appartenenza, di identità, di passione. Quella che Corbani ha sempre messo per raccontare vittorie e sconfitte con entusiasmo e trasporto. Nessuno dimentica che, durante la stagione calcistica 2011-2012, compiuti gli ottant’anni e lasciato il ruolo di telecronista, l’Atalanta decise di ritirare la maglia numero 80, facendolo diventare l’unico giornalista a potersi fregiare di tale onorificenza. Era il 20 febbraio di quest’anno quando lanciammo la raccolta firme a sostegno della benemerenza, il giorno dopo la storica vittoria per quattro a uno sul Valencia, il giorno prima che cominciasse il drammatico periodo dal quale stiamo provando ad uscire. In quell’idea c’era la consapevolezza che, proprio nel momento di massimo successo sportivo, fosse importante esprimere e condividere la riconoscenza verso chi di quella storia è stato il principale narratore. La proposta, raccolta da tante persone e mezzi di informazione, tra cui TerzotempoSportMagazine che ringrazio per la fattiva collaborazione, ha avuto successo, ed in poche settimane è stata sottoscritta da più di ottocento persone. Credo che per molti sia stato come riconoscere uno di quegli zii che ogni tanto vengono a trovarti a casa. Ecco, Elio Corbani lo ha fatto ogni domenica diventando uno di famiglia. Oggi la Bergamo sportiva, ma non solo, gli rende omaggio, coltivando il sogno segreto di poterlo riascoltare, magari per commentare la finale di Champions.