“Good vibes only”. Sofia Goggia chiude con queste parole un video agostano di promozione per i prossimi, attesissimi, Mondiali di Cortina. La sciatrice bergamasca è ambassador della rassegna iridata che si terrà dall’8 al 21 febbraio 2021, del resto chi meglio di lei ad affiancare per prima il padrone di casa Kristian Ghedina? Scongiurato il rischio di slittamento di dodici mesi “solo buone vibrazioni” sono quelle che la campionessa olimpica di discesa avverte quando alza lo sguardo e vede il Cervino, quando allaccia i suoi scarponi prima di lanciarsi sulla Olympia delle Tofane o semplicemente quando può respirare l’aria della perla delle Dolomiti. Cortina è stata quella della doppia piazza d’onore in 24 ore il 28 e 29 gennaio 2017, la stagione dell’esplosione con i 13 podi: prima a 5 centesimi dalla svizzera Lara Gut in discesa e poi a 31 dalla slovena Ilka Stuhec in superG. Cortina nel 2018 è stato il teatro del trionfo regale in discesa con il suo idolo Lindsey Vonn e l’altra americana “Sua Maestà” Mikaela Shiffrin a guardarla dal basso sul podio staccate rispettivamente di 47 e 84 centesimi. Ma, in pieno stile Goggia, Cortina è stata anche quella di uno dei suoi brividi più celebri. Il giorno successivo alla magia appena citata, finisce lunga sul salto ed è protagonista di una caduta che fa trattenere il fiato e che, fortunatamente, non lascia conseguenze. Nel 2019, Sofia non poté gareggiare perché infortunata, ma volle essere presente all’ultima gara in Coppa del mondo della Vonn.
“L’ultima volta su quello schuss non è andata molto bene – sorride Sofia ripensando proprio all’incidente -. Detto ciò, a prescindere dalle etichette e dai ruoli, ci tenevo a dare la giusta visibilità ad una località che amo profondamente e che ha un posto speciale nel mio cuore. E’ una storia di un legame speciale cosi come di amicizia con chi si prodiga per garantire visibilità ad un luogo unico”. Gioie e dolori sull’Olympia delle Tofane, l’orgoglio tutto italiano di poter disputare il Mondiale in casa accompagnato da un tocco di sano pragmatismo: “Manca ancora parecchio, la qualificazione va conquistata – sottolinea -. La squadra è molto forte, io tengo un profilo basso e non potrebbe essere altrimenti dopo l’ultima difficile annata. Ma soprattutto in un momento storico come questo, ospitare l’evento a Cortina racchiude in sé tantissimi significati e sarà un’emozione impagabile che mi vorrò godere a pieno”. Intanto scalda i motori per l’opening di sabato 17 ottobre: il gigante di Soelden (Austria).