Eugenio Sorrentino
L’Atalanta non è riuscita a ripetere l’eccellente prova in Champions League, subendo la seconda sconfitta consecutiva in campionato, ad opera della Sampdoria che si è imposta 3-1 al Gewiss Stadium. Gasperini ha disegnato una formazione trasformata dall’annunciato turnover con ben sette cambi rispetto a quella scesa in campo con il Midtjilland. Una necessità ponderata, ma che non ha fornito le risposte attese. Novità in ogni reparto. Davanti a Sportiello hanno giocato Sutalo, Palomino e Djimsiti. Pasalic a fianco di De Roon, con De Paoli e Mojica sugli esterni. Josip Ilicic è tornato dal 1’ in attacco con Gomez e Lammers, per la prima volta schierato nella formazione iniziale.
L’estro e le giocate di Gomez e Ilicic, schierato dal 1’ minuto, non sono bastati a rendere efficace la fase offensiva e le conclusioni a rete sono arrivate con il contagocce e mai pericolose. Manovra troppo ricamata. La squadra di Ranieri si è chiusa e ha visto premiata la sua tattica di contenimento sfruttando l’arma del contropiede. E’ successo in occasione del primo gol firmato da Quagliarella, che poi ha fallito un calcio di rigore prima dell’intervallo. Nel secondo tempo l’Atalanta, sempre all’attacco ma senza riuscire a chiamare in causa Audero, ha subito il raddoppio blucerchiato, prima che Zapata riaccendesse le speranze dagli undici metri. Con l’Atalanta sbilanciata in avanti alla ricerca del pareggio, in pieno recupero è maturato il contropiede doriano con Jankto che ha fissato il risultato sul 3-1. Riassunta così la cronaca di una giornata in cui la squadra non ha saputo interpretare e mettere a frutto le sue caratteristiche, seppure con interpreti inizialmente diversi, qualche giocatore non ha approfittato della chance offertagli dall’allenatore. Uno su tutti De Paoli, rincalzo naturale di Hateboer in attesa della piena ripresa di Piccini, che a questo punto viene invocata per garantire continuità di rendimento sulla fascia. Meglio Mojica sulla sinistra in vece di Gosens. Non si discutono le qualità tecniche di Lammers, finito nella morsa dei lunghi e graffianti difensori doriani. Il professore Ilicic ha deliziato in tecnica sopraffina e si è speso fino allo stremo, ma non è arrivato lo spunto vincente che lo avrebbe premiato. Gomez ha ritrovato certamente il suo partner. L’1-3 non rispecchia quanto l’Atalanta ha prodotto, attraverso il possesso e la circolazione di palla. Eppure, in sole 72 ore la squadra di Gasperini è chiamata a digerire la sconfitta e prepararsi alla sfida di Champions con l’Ajax.