Giacomo Bertoli viene dal mondo dell’edilizia. Era imprenditore quando, nel 2008 è scoppiata la bolla partita dagli Stati Uniti che portò alla chiusura di banche come la Lehman and Brothers e di molte aziende edili. Anche Bertoli, bergamasco di Trescore Balneario, fu costretto a chiudere la propria attività. Quindi si chiese. E ora? Che fare?
Al mondo non c’è niente di più bello che trasformare la propria passione in un lavoro. Bertoli da uomo di sport amante e praticante del calcio e del tennis si è inventato un nuovo modo di giocare. Vista l’età, non più giovanissima, dove la competitività sui campi di calcio a 11 o di calcetto non è più quella del trentenne e con il rischio di un eccessivo aumento dei battiti cardiaci a rischio infarto, ecco che ha escogitato un gioco che ha chiamato “Calcio Record”.
Il gioco consiste nel calciare la palla per fare gol in tre modi: calcio libero, calcio di rigore, calcio di punizione. Per anteporre un ostacolo da superare si usano delle sagome per il portiere o per la barriera mentre un software misura la potenza, la velocità e la precisione del tiro dei giocatori. Il campo misura 20 metri per 7 e la superficie è in erba sintetica. Si gioca in modo individuale e non c’è contatto fisico. Si possono operare delle sfide uno contro tutti o a squadre. Un monitor tiene memoria dei punteggi.
Bertoli si è ispirato un po’ al bowling come tipologia di gioco sapendo che in Italia il calcio ha molto più appeal. Tanto è vero che sugli impianti vi giocano dai bambini di 5 anni alle persone settantenni, cui è rimasta la voglia di calciare come ai bei tempi una palla verso la porta. Qui c’è anche un pizzico di competitività, senza rischiare nulla dal punto di vista fisico. “C’è una signora sessantacinquenne – racconta Bertoli – che ogni venerdì arriva, indossa le scarpette da calcio, e si mette a tirare la palla. È un ex giocatrice con la voglia di tornare giovinetta”.
Da pochi giorni è stato aperto un impianto al Globo di Busnago, e in Italia un impianto è stato installato allo Juventus Stadium di Torino. Un altro è attivo a Vicenza, mentre all’estero ve n’è uno in Cile, voluto fortemente dall’ex atalantino Jaime Valdés. Ma Calcio Record è sbarcato anche a Doha e pare che piaccia molto anche a quelle latitudini. Insomma, il calcio è veramente lo sport che parla tutte le lingue del mondo.