Luca Lembi
Nel febbraio 2019, a soli 17 anni, Jannik Sinner era diventato il primo italiano nato nel 2001 a vincere un torneo Challenger: ci era riuscito a Bergamo, al torneo challenger internazionale di cui è ancora campione, non essendosi disputata la finale dell’edizione 2020 a causa dell’interruzione del torneo imposta dall’emergenza sanitaria legata al coronavirus. Sono ancora vive le immagini della finale contro Roberto Marcora, dominata con il punteggio di 6-3 6-1, al cospetto del Pala Agnelli gremito. Un successo di pubblico, che ha potuto ammirare in quella occasione un campione in erba, uno spettacolo per il tennis che riserva a Bergamo una vetrina di eccezione. Nel 2018 era stato Berrettini a scrivere il suo nome nell’albo d’oro del challenger orobico, secondo per importanza in Italia solo agli Internazionale del Foro Italico a Roma. Grazie al successo conseguito a Bergamo, il primo in assoluto non aveva vinto prima neppure un Futures, Sinner fece un salto di ben 222 posizioni nel ranking mondiale, passando dal numero 546 a 324. Lo scorso anno si è chiuso con i successi ottenuti nei tornei di Milano e Ortisei. Si attendeva, da Sinner, una conferma della crescita in atto, conferma che è puntualmente arrivata. Agli Internazionali di Roma ha lottato punto a punto con Dimitrov, costringendolo al terzo set e uscendo a testa alta agli ottavi. Al Roland Garros si è arreso nei quarti all’immenso Rafa Nadal, perdendo 7-6 6-4 6-1. Ed eccoci arrivati a celebrare Sinner vincitore al Sofia Open a 19 anni, età che gli consente di essere annoverato come il più giovane italiano ad aggiudicarsi un torneo del circuito Atp. In Bulgaria ha piegato l’esperto canadese Vasek Pospisil, cedendo il primo set 6-4, rifacendosi nel secondo 6-3, e piazzando i colpi decisivi al tie-break: 7-6 e pioggia di lodi. Anche e soprattutto da Bergamo, che si vanta di aver tenuto a battesimo il giovane altoatesino. Non più promessa, ma certezza del tennis azzurro. Il successo a Sofia proietta Sinner per la prima volta tra i primi 40 del mondo, al 37esimo posto. C’è un motivo in più per celebrare Yannik. Nell’aprile scorso, in piena pandemia, insieme al tecnico Riccardo Piatti e all’imprenditore Marco Montemagno, il giovane tennista contribuì con una donazione di 12.500 euro alla raccolta fondi promossa dal Cesvi per sostenere gli interventi necessari a contrastare l’emergenza sanitaria. Un gesto accompagnato dalla dedica, via social, ai 250 volontari che hanno contribuito a costruire l’ospedale da campo alla Fiera di Bergamo in soli otto giorni.