Simone Fornoni
36, 5 rimbalzi e 6 assist, come le triple a segno su dieci. Ma per uscire dal tunnel del poker di ko non è stato un one man show by J.J. Frazier. Per la BCC Treviglio che strappa a Trapani la quarta vittoria nel Girone Verde di A2 alla decima disputata, ci hanno pensato pure la precisione dell’innesto Ion Lupusor, 11+4 con manita senza errori da uomo d’area o poco più in qua, e la regolarità della combo-guard Simone Pepe (15+5+3) e dell’ala-post Mitja Nikolic, 12+9+3 che difetta solo nei personali (2/5 sul 13/19 di squadra, ma 25/37 da 2 e 9/21 da 3). Per indirizzare il trend, il mercoledì sera (ore 21) al PalaFacchetti con Biella e il derby di Bergamo a fine mese.
Un 90-80 (22-26, 20-18, 21-17, 27-19) da strappi e controstrappi, salvo nello stacchettino decisivo, preceduto a un amen dall’ultimo scollinamento dagli acuti di Sarto (7 e una sola bomba, ma gran difesa sugli esterni), dallo stesso sloveno e dal secondo cambio rumeno (il primo è capitan Reati, 5 e 3 assist). L’allungo è figlio del killer istinct del folletto USA, leggi altro paio da oltre l’arco sul 74-65 a una cinquina e mezzo dal gong e sul 77-67. La resistenza sempre dalla distanza di Palermo (8+6 assist) e Corbett (23+5) dalla lunghissima (76-79, 7’35”) non ha evitato le sentenze di un backcourt irreprensibile nonostante la virgola di Bogliardi nel minuto e 23 sul legno. Zero anche da D’Almeida in 8 giri di lancetta sotto le plance (vittoria anche lì, 34 a 24). Se il protagonista sale in cattedra, si mette il naso avanti o quantomeno non si svacca. Nella prima decade, già da doppia cifra, cinquina a zero iniziale e 9-7 col gioco da 4 prima del massimo vantaggio iniziale da oltre l’arco di Sarto (14-7) a metà del guado. Nella frazione della sirena corta, in combutta con Reati, il riaggancio a quota 28 scongiurando la minifuga sul 26-20 del settimo uomo Erkmaa (5), la punizione del mismatch di Mollura (11 e 5 smazzate; sotto, Renzi 10 e illusorio 58-54 verso la fine del terzo periodo, Milojevic 4) ri-sorpassando sul 33-32 per la quarta dedica dai 6,75. Una delle fughe bidone coincide con lo step-back di Pepe per il 37-31, poi Pianegonda la piazza da 9 metri a fil di pausa. La rotazione di Devis Cagnardi funziona a 9, quella di Daniele Parente è orfana del jolly Spizzichini, out entro il 3′. Aver retto a 10′ dalla passerella, anche al ritorno di fiamma di Miller (14+6), missile del 53-52 locale, è stata la chiave, insieme a una solidità collettiva che ha quasi saputo far a meno del 2,15 Borra, 6 ma a intermittenza con 2 carambole e uno stoppone.