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Lo slalom della vita

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Federica Sorrentino

Un po’ di tempo fa un giovane paraplegico osservò amaramente che le persone costrette in carrozzina fanno sport a prescindere, dovendo aggirare ovunque piccoli e grandi ostacoli presenti nel loro cammino. Uno slalom che la quotidianità amaramente riserva e che, invece, chi sulla neve ci va davvero avrebbe piacere di imparare e praticare. Da quasi un decennio tenta di provare a insegnarlo ai disabili un bergamasco che sulla sedia a rotelle ci è finito a seguito di un incidente stradale, trovando la forza per ricominciare e dare a sè stesso un obiettivo: diventare un maestro di sci ed essere riconosciuto in tale ruolo. Il suo nome è Mauro Bernardi e la sua storia è destinata, prima o poi, a sfociare nel giusto epilogo. Perché finora, nonostante le riconosciute capacità e competenze, non può esercitare.

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La vita di Mauro è cambiata una mattina dell’estate 2005, mentre guidava il camion della ditta per cui lavorava. Dopo quell’incidente gli è stata diagnosticata una paraplegia incompleta, che lo ha obbligato a vivere su una sedia a rotelle. Mauro però ha avuto la forza di vedere la vita da un altro punto di vista, mettendolo dinanzi ad una nuova opportunità, quello di diventare maestro di sci.

Nel giugno 2011 ha ottenuto l’ammissione alla scuola di formazione per maestri di sci della Repubblica di San Marino ed è diventato Ski Instructor III°, diventando quindi maestro di sci disabile per le persone che praticano questo sport attraverso i medesimi supporti.

Ed è a questo punto che nasce l’intoppo, poiché in Italia un paraplegico non può diventare istruttore di sci. Nel 2013 la campionessa Lara Magoni, prima di diventare assessore in Regione Lombardia, aveva fatto approvare una mozione in cui si faceva espressa richiesta di abolire il requisito di “sana e robusta costituzione” per accedere al corso di maestro di sci. Sarebbe, quindi, opportuno modificare la legge quadro. L’obiettivo è dare dignità alle persone con disabilità.

Nel frattempo, Mauro non si è perso d’animo e ha fondato l’associazione Enjoyski Sport Onlus, di cui è segretario e tesoriere e grazie alla quale, nel corso della stagione invernale, affianca i disabili nello sci alpino, sport che trasmette senso di libertà, leggerezza e fa stare bene. E porta nelle scuole la sua esperienza personale, spiegando ai ragazzi che lo sport è un buon mezzo per tornare ad avere un’identità e restare “agganciati alla vita”, come recita metaforicamente lo slogan sul portachiavi della sua Onlus.