Rino Fusco
Nella sesta puntata dell’iniziativa, che permette ai tifosi atalantini di votare via social il giocatore del mese, il centrocampista ucraino Ruslan Malinovskyi si è aggiudicato il titolo di “Player of the Month” di marzo. Per lui si tratta del secondo premio Player of the Month, dopo il successo ottenuto nell’ottobre 2019, dopo soli due mesi dal suo esordio in nerazzurro. Malinovskyi ha superato Berat Djimsiti – come riportato nel sito ufficiale dell’Atalanta – al termine di una finale davvero serrata sui profili ufficiali Instagram, Facebook e Twitter della società. Ruslan diventa così il quinto Player of the Month diverso di questa stagione, indice che testimonia il ruolo fondamentale di tutti i giocatori della rosa all’interno di quello che si sta confermando sempre più un grande gruppo. Tra questi, merita sicuramente una menzione la medaglia d’argento Djimsiti: il nazionale albanese è stato protagonista in tutte e cinque le partite del mese offrendo prestazioni di altissimo livello, come in occasione del duello con Lukaku nella trasferta a San Siro contro l’Inter.
Marzo ha visto però trionfare Malinovskyi, che si è meritato i voti dei tifosi grazie a un forte crescendo nel corso del mese. L’ucraino ha chiuso con 309 minuti giocati, 5 passaggi chiave – a riprova della sua qualità e di un ruolo centrale all’interno della manovra nerazzurra- e 1 gol e 1 assist, realizzati a Verona nell’ultima partita prima della pausa nazionali. E’ evidente come il centrocampista ucraino sia in netta crescita, in termini di condizione fisica e sotto l’aspetto della continuità, avendo trovato probabilmente nel mutato assetto della squadra (il modulo 4-2-3-1) lo spazio per esprimere le sue doti di apertura del gioco e liberare compagni in zona gol. L’intesa con Zapata e Muriel promette di diventare una freccia in più all’arco della squadra di Gasperini per aumentare il peso realizzativo. Dopo avere alternato ottime prestazioni a giornate meno convincenti, Malinovskyi sembra avere trovato equilibrio e convinzione. Fino a qualche tempo fa le statistiche gli imputavano impietosamente il numero di palle perse, spesso frutto di giocate fatte non proprio con i tempi giusti fino a subire troppo la pressione degli avversari. Per quanto ha fatto vedere nelle ultime uscite, si può dire che egli rappresenti una scommessa vinta e una risorsa capace di garantire la continuità di cui la squadra ha bisogno nel ruolo assegnato sulla trequarti di campo.