Il bicchiere mezzo pieno

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Eugenio Sorrentino

Abituata a macinare gol e vittorie al cospetto del Sassuolo, l’Atalanta si è dovuta accontentare di un solo punto al termine di una partita giocata per oltre 50’ tra primo e secondo tempo in inferiorità numerica.

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Quando capita di restare in dieci nel primo quarto di partita, la ragione invita a essere conservativi. Non è nello spirito dell’Atalanta un atteggiamento del genere. Che, infatti, sul campo amico del Mapei Stadium, dopo l’improvvida uscita fuori area di Gollini su Boga costata il cartellino rosso al portiere a metà del primo tempo, ha avuto la bravura di giocare non solo alla pari con il Sassuolo ma di coprire gli spazi e risultare più efficace, riuscendo a trovare il gol del vantaggio dieci minuti dopo il fattaccio. Ciò premesso, ancora una volta ci si ritrova a considerare l’occasione persa per incamerare tre punti invece di uno. Se Malinovskyi ha dimostrato di salire in cattedra e restarvici in ogni circostanza, confezionando da par suo l’ennesimo assist per l’inserimento e il colpo vincente di Gosens, arrivato per la prima volta in doppia cifra tra i marcatori, i calci di rigore concessi dall’arbitro Pairetto hanno segnato l’esito del match con il Sassuolo. Quello che, cinque minuti dopo il rientro dall’intervallo, si è procurato il giovane Traorè, toccato alle spalle da Toloi, è stato trasformato da Berardi con precisione e freddezza lasciando praticamente immobile Sportiello. La trattenuta ai danni di Muriel, costata il secondo giallo al difensore neroverde Marlon, sembrava dovesse spianare un nuovo successo sulla banda De Zerbi. Invece il colombiano, subentrato a Zapata al quarto d’ora della ripresa, ha calciato peggio che potesse, con un improponibile piattone a centro porta che Consigli ha respinto senza fatica, finendo per scivolare al momento della possibile ribattuta a rete. Cose che vanno così e come tali accettate. Anche perché la classifica vede l’Atalanta appaiata a Milan e Juventus, ma in vantaggio negli scontri diretti e dunque ancora al secondo posto, mentre il Napoli, frenando, resta a due lunghezze. Beninteso, nulla è deciso. Ma ci sono tutte le premesse per chiudere alla piazza d’onore. Un traguardo che la squadra di Gasperini meriterebbe. Restando concentrati e non commettendo errori tecnici che, in molti casi, hanno condizionato i risultati. Poco conta che la partita con il Sassuolo sia destinata a passare alla storia come quella che ha assegnato aritmeticamente all’Inter il 19° scudetto. Ce ne sarà un’altra per salutare il traguardo dell’Atalanta.