Luca Lembi
Emmanuel Ihemeje, il 22enne nativo di Carrara in Toscana, origini nigeriane ma cresciuto tra Bergamo e Verdellino, è ormai una stella del salto triplo. Ha visto giusto quattro anni fa il suo allenatore, Paolo Brambilla, anima tecnica di Atletica Estrada con cui è tesserato dall’età di 9 anni. Emmanuel ha fatto fortuna in America, nel senso che ha trovato l’ambiente ideale per esprimersi ai massimi livelli internazionali. Il giovane azzurro è già certo della partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo grazie al 17,26 ottenuto indoor lo scorso mese di marzo. La misura è stata ottenuta in occasione delle finali Ncaa di Fayetteville, migliorando il suo personal best nel salto triplo di ben 85 centimetri, diventando il quarto italiano di sempre al coperto dopo Donato, Greco e Camossi. Più recentemente, Ihemeje è stato protagonista al West Preliminary, a College Station in Texas, dove ha trionfato con un ottimo 16,98 metri andando a migliorare il suo personale all’aperto. Con questa prestazione è entrato nella top ten italiana di sempre anche all’aperto, al settimo posto, dopo essere diventato il quarto all time indoor. “E’ bastato scendere una volta in pedana – ha sottolineato il portacolori dell’Atletica Estrada – e ho saltato di nuovo con soli otto appoggi. Tutto procede anche meglio del previsto“. Sono bastati due anni a Ihemeje per confermare le sue qualità. Nel 2019 si è trasferito negli Stati Uniti insieme alla famiglia, grazie alla borsa di studio ricevuta dalla California State University a Northridge. Poi, a seguito della pandemia, si è spostato alla Oregon University di Eugene. “Dopo le finali dei college americani – spiega il tecnico Paolo Brambilla – è atteso dai campionati italiani assoluti di fine giugno, quando è previsto che imposti i suoi salti su 12-14 appoggi, aumentando la rincorsa con l’obiettivo di tornare a superare i 17 metri, stavolta all’aperto. Si tenga conto che il 17.26 del marso scorso vale un posto nella finale olimpica”.
La Oregon University di Eugene, dove Emmanuel Ihemeje studia biologia, è il tempo dell’atletica, che ha laureato otto campioni olimpici. Dopo il 16.41 realizzato a Fayetteville in Arkansas, il triplista bergamascosi è migliorato di 85 cm sabato 13 marzo arrivando a 17.26, misura valsa il pass per Tokio. A Eugene è seguito da Robert Johnson, considerato un guru nel settore dei salti in lungo e triplo. Ma ora si affiderà alla supervisione di Paolo Brambilla, prima del raduno Fidal, che precede l’appuntamento olimpico.