Rotta su Wembley

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Federica Sorrentino

L’approdo alla Final Four di Wembley dell’Italia guidata da Roberto Mancini è più di una rivalsa del calcio italiano. E’ un cambio di mentalità obiettivo, onesto e coraggioso, che mette a frutto talune svolte di cui l’Atalanta è la principale protagonista. Ha ben detto il ct che si vince in 26, chiamando in causa tutti i componenti la rosa degli Azzurri in questo Europeo. C’è una piccola fetta dell’Atalanta attuale, rappresentata da Matteo Pessina e Rafael Toloi, capaci di incidere con qualità e sostanza, con aggiunta di altre tre pedine formatesi alla corte di Gian Piero Gasperini. In primis Leonardo Spinazzola, protagonista delle prime due stagioni con Gasp allenatore a Bergamo. Che la sua spinta sulla fascia sinistra sia stata determinante quanto la fase di copertura lo dimostrano i numeri sul campo e le valutazioni ricevute, con doppia assegnazione del titolo di miglior giocatore nelle vittoriose sfide con Turchia e Austria. Per la ex Freccia Orobica, che interruppe la sua esperienza in maglia atalantina nella primavera 2018 con un infortunio ai legamenti del ginocchio destro, il brillante Europeo si è concluso con la lesione al tendine di Achille sinistro. L’immagine di Brian Cristante, chino sul compagno dolorante, rievoca i trascorsi a Zingonia, al motto di “tutti per uno, uno per tutti” traslato enfaticamente in azzurro. Cristante è stato impiegato nel finale di tutte e cinque le partite disputate, dal primo turno al quarto di finale con il Belgio, fornendo l’apporto richiesto per occupare gli spazi e difendere il vantaggio. Poi c’è Alessandro Bastoni, intera trafila nelle giovanili dell’Atalanta prima di essere aggregato alla prima squadra sotto l’occhio vigile del Gasp e farsi notare quanto basta per arrivare a meritare la maglia dell’Inter e della Nazionale. In campo con il Galles, partita decisa dal gol di Pessina, Bastoni pare già un veterano e, quando sarà il momento, pronto al cambio generazionale con Chiellini. Quanto a Matteo Pessina, i due gol da autore, entrambi decisivi con gallesi e austriaci, lo hanno promosso da ripescato a protagonista. Sarebbe riduttivo parlare di lui come di scommessa vinta, semmai una conferma delle doti che avevano già convinto in casa Atalanta. Grazie agli avi trevigiani, Rafael Toloi veste con merito la maglia azzurra, consacrando le sei stagioni a Bergamo e una fascia di capitano che Gasperini vuole condivisa. L’italo-brasiliano, una partita e due spezzoni in questo Europeo prima di Londra, ha la mentalità giusto per valere e fare gruppo. Vincente.

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