Da coach Giangrossi a capitan Loda

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Eugenio Sorrentino

Per quasi tre decenni chiamarsi foppine ha significato appartenere al gotha della pallavolo femminile. Le giocatrici del Volley Bergamo 1991 erano e restano rossoblù con la nobiltà che ne identifica l’appartenenza. La squadra in corso di formazione parte con in panchina Pasqualino Giangrossi, alla prima esperienza da head coach in A1 dopo essere stato vice di Abbondanza in Turchia e avere allenato in Grecia nelle ultime due stagioni. Simbolo della ripartenza è la trentenne schiacciatrice bergamasca Sara Loda, confermata nel ruolo di capitano, la quale ha atteso fiduciosa il maturare del nuovo assetto societario. Sarà la sua quarta stagione consecutiva a Bergamo per la giocatrice che si è messa a disposizione con un atto di pura fedeltà. Il suo sogno è tornare al palazzetto dello sport con il pubblico sugli spalti. Con lei dovrebbero essere confermate Khalia Lanier, altra espressione di grande fedeltà al progetto e all’ambiente, visto che la 23enne pallavolista statunitense avrebbe la possibilità di accasarsi in molti dei più prestigiosi club d’Europa. Anche la 31enne schiacciatrice portoricana Stephanie Enright è pronta a dare seguito all’esperienza in rossoblù. Giorgia Faraone è data come secondo libero, ruolo primariamente affidato a Isabella Di Iulio, nelle ultime due stagioni a Monza e Perugia. Anche la 38enne Francesca Marcon, forte dell’esperienza e della freschezza atletica, sarebbe pronta a fare la sua parte. Un roster da completare per formare un gruppo che possa ben figurare e permanere in A1 senza soffrire. Le risorse non permettono di ingaggiare top player, che non rientrerebbero comunque nei piani e nella filosofia del Volley Bergamo 1991, ma sicuramente giocatrici motivate che si riconoscano nei valori rossoblù. Un concetto che si riassume nelle dichiarazioni di Andrea Veneziani: «È un progetto assolutamente nuovo per Bergamo, mai visto prima: abbiamo dato vita a una società insieme a oltre 20 appassionati che ci hanno seguito in questa avventura, hanno creduto nella strada che volevamo percorrere e con loro siamo riusciti a dare continuità a un bellissimo movimento della Pallavolo femminile. Era importante non disperdere il patrimonio di passione che da trent’anni segue e muove il volley rossoblu. Ho visto i bergamaschi innamorarsi giorno dopo giorno della nostra pallavolo e so che si sarebbero sentiti privati di una parte fondamentale del tessuto sociale della nostra città. Con oggi diamo inizio alla nuova avventura, seguendo il solco di una grande storia».

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