Venticinque punti in tredici partite il traguardo raggiunto nel turno di campionato che ha preceduto la gara di Champions League a Berna e visto il ritorno della macchina da gol atalantina. Stile vecchi tempi, si fa per dire, partenza a handicap e vittoria a suon di gol. Nei primi tre mesi ci si è chiesto se la squadra di Gasperini avesse subito una metamorfosi tale da renderla prolifica quanto basta per acquisire i risultati che contano. In realtà, la metafora è sempre la stessa. Il gruppo segue una sua logica di rendimento, sicuramente condizionato dagli impegni extra (soprattutto quelli dei “nazionali”) e da infortuni che costringono a soluzioni obbligate e a richiedere ad alcuni dei giocatori di fare gli straordinari. Conseguentemente la condizione fisica non può essere sempre al top. L’ultimo giro di qualificazioni al mondiale 2022 in Qatar, al di là degli esiti contrapposti delle rispettive nazionali, sembra avere portato beneficio ai top player atalantini. Uno di questi è Mario Pasalic. Chi in vena di riscatto, chi magicamente ma non sorprendentemente in grande spolvero, sta di fatto che mister Gasperini ha potuto superare un momento di chiara difficoltà di organico grazie alla disponibilità e alla capacità di adattamento di diversi elementi. Dal dire che Koopmeiners era da considerarsi un giocatore aggiunto alla rosa ma non imprescindibile, a ritrovarselo impiegato giocoforza e con un rendimento elevato, il passo è stato davvero breve. Cosicché, gli uomini di movimento in mezzo al campo sono aumentati. C’è da chiedersi, con tanto di luccichio in visione prospettica, cosa aspettarsi allorquando torneranno disponibili Gosens e Hateboer, i quali reclameranno legittimamente le rispettive fasce al momento presidiate da gente come Zappacosta e Maehle. Niente male ritrovarsi con i magnifici quattro, pronti a fare dannare i cursori avversari, senza tenere conto delle capacità realizzative del tedesco andato in doppia cifra nella passata stagione, nell’attesa che si sblocchi il danese che fa furori con la maglia della nazionale. Non è un azzardo affermare che De Roon e Freuler siano una delle migliori coppie mediane in circolazione. Quanto alla fase offensiva, Zapata non si limita a segnare con continuità ma è diventato uomo assist e nella partita con lo Spezia è entrato in tutte le azioni culminate nei tre gol con cui si è chiuso il primo tempo. Insieme a Muriel e Malinovskyi, sbloccatisi dopo un periodo di magra tornando a sfoggiare il loro repertorio migliore, c’è sempre in serbo la magia di Ilicic.
Nella foto: coach Graziosi con il capitano Cargioli – credits: ufficio stampa Agnelli Tipiesse