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Acquistare cripto-attività, come ad esempio criptovalute o stablecoin, espone i risparmiatori a rischi elevati in un settore in cui le tutele legali, quando ci sono, sono molto ridotte. Questo il messaggio principale che le autorità europee di vigilanza finanziaria, Esma per Borse e mercati finanziari, Eba per le banche ed Eiopa per assicurazioni e fondi pensione, hanno voluto ribadire oggi, rivolgendosi ai risparmiatori di tutti i Paesi Ue. Per sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi, le tre autorità hanno lanciato una campagna d’informazione articolata in un''Avvertenza', una 'scheda informativa', un podcast e un video. L’obiettivo è quello di promuovere scelte d’investimento consapevoli e contrastare con ciò il rischio di cadere nella trappola delle truffe finanziarie e di perdere i propri soldi. Le autorità riconoscono che l’innovazione finanziaria, comprese le cripto-attività, può contribuire a migliorare la competitività, l’efficienza e la resilienza dei mercati finanziari. Tuttavia, alla luce dell’interesse crescente del pubblico indifferenziato verso il mondo delle cripto-attività, spinto anche da campagne aggressive promosse sui canali social, le Autorità evidenziano che l’acquisto di cripto-attività non è adatto a tutti e invitano, quindi, ad un atteggiamento di cautela. In particolare, l’avvertenza congiunta, che la Consob rilancia in quanto membro dell’Esma, ricorda che solo una parte delle cripto-attività in circolazione sul mercato rientra nell’ambito di applicazione della nuova disciplina europea sulle cripto-attività (Micar) in vigore da dicembre 2024. Le informazioni messe a disposizione dei risparmiatori per questo tipo di prodotti possono essere scarne e insufficienti. In caso di perdite, inoltre, la normativa Ue prevede tutele più limitate per chi acquista cripto-attività rispetto agli investimenti di tipo tradizionale. Quando un risparmiatore s’imbatte in un’offerta di cripto-attività, deve innanzi tutto capire che tipo di cripto-attività viene proposto per accertarsi che l’offerta ricada in ambito Micar. In particolare, l’avvertenza invita il risparmiatore a porsi tre domande: se sia consapevole dei rischi ai quali si espone e se sia opportuno correrli alla luce della propria situazione finanziaria; se gli operatori con cui entra in contatto siano oppure no autorizzati a fornire servizi per le cripto-attività nei Paesi Ue; se i dispositivi elettronici utilizzati per l’acquisto, la memorizzazione o il trasferimento siano sicuri. Le tre autorità sottolineano, infine, che la protezione per i risparmiatori in caso di perdite non è così ampia come quella prevista per i prodotti finanziari tradizionali, ad esempio non prevede sistemi di indennizzo.
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