Più libri più liberi, Zerocalcare: “Non sarò alla fiera, non condivido gli spazi con i nazisti”

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(Adnkronos) –
Zerocalcare ha dato forfait: non sarà a 'Più libri più liberi' dopo la scelta dell'Associazione Italiana Editori (Aie) di confermare la presenza tra gli stand della casa editrice 'Passaggio al Bosco'. Ieri, il fumettista aveva firmato, insieme a decine di altri nomi di primissimo piano della cultura italiana (come Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Zerocalcare, Carlo Ginzburg, Daria Bignardi e Caparezza) un appello per chiedere all'Aie una riflessione sulla presenza di una "casa editrice il cui catalogo si basa in larga parte sull'esaltazione di esperienze e figure fondanti del pantheon nazifascista e antisemita". Oggi Zerocalcare annuncia con un video diffuso sui propri canali social che ha deciso di rinunciare alla sua presenza alla fiera della piccola e media editoria che si svolge a Roma. "Purtroppo ognuno c'ha i suoi paletti, questo è il mio. Quando l'ho deciso, quindici anni fa, mi pareva semplicissimo da applicare. Oggi è una specie di campo minato. Penso che questo ci costringa a rifletterne insieme, di più, e in modo più efficace. Gente a cui voglio bene ha fatto scelte diverse, sono sicuro che sapranno far sentire le loro voci e faccio il tifo per loro. Mi spiace davvero per chi veniva apposta, cercheremo di trovare un'altra occasione per chi voleva un disegnetto sul libro nuovo". "Lo so che sembra 'il giorno della marmotta' se dico che non vado a 'Più Libri Più Liberi', mi sento una barzelletta umana, ma provo a spiegare un attimo – spiega Zerocalcare nel video che accompagna il post – Quest'anno ci sarà una casa editrice che pubblica tutta roba che onestamente pare proprio nazista". Il vignettista cita alcuni autori pubblicati dalla casa editrice Passaggio al Bosco, come Leon Degrelle e parla "del fatto che bisogna custodire e trasmettere la sua straordinaria eredità", o libri sulla guerra "e chi ci porti come esempio? Sempre l'SS Degrelle, oppure Codreanu, persecutore degli ebrei e collaboratore dei nazisti in Romania negli anni Trenta. Io faccio tanta fatica a non pensare che sta roba è nazista". Ma il problema "non è manco questo perché alla fine le fiere sono sempre fiere di roba orrenda – prosegue Zerocalcare – ma non è che penso che non debbano venire per questo. È che questa è un'operazione militante che stanno facendo, un'operazione politica pure di livello alto". "Io sono cresciuto con un paletto molto rigido, che non mi sono inventato io, mi è stato tramandato da gente più grande di me, ed è che non si condividono gli spazi con i nazisti. Perché stare in un contenitore insieme a loro è come aprire un catalogo e accettare che sono tutte opinioni uguali e una vale l'altra". "L'ultima volta che il mondo ha pensato che coi nazisti ci si poteva convivere è finita con un paio di musei della memoria e con un paio di scolaresche che ancora oggi vanno a vedere i forni dove si bruciava la gente", aggiunge Zerocalcare. Il vignettista si dice "disponibilissimo a qualsiasi riflessione collettiva, però la dovemo fà – dice – La lettera aperta che abbiamo fatto va benissimo, però se non ti si inc….no, dobbiamo trovare un altro modo". 
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