Palladino spezza il cuore del Genoa e regala tre punti d’oro ai bergamaschi

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Il Genoa ha messo in campo un grande cuore, ed è stata battaglia, spinto da un pubblico incredibile dentro uno stadio che risalta il tifo. Ogni palla uno scontro. Ogni azione una contesa. Agonismo e intensità. L’Atalanta, poco abituata, soprattutto nella prima parte di stagione, a sottoporsi a questo tipo di partite si è dovuta calare nella parte. E con De Roon, Kolasinac, Hien, Musah, De Ketelaere ha cercato di restituire colpo su colpo.

Dopo 3’ minuti soltanto il Genoa è rimasto in dieci per l’espulsione di Leali, autore di un fallo fuori area su Maldini lanciato a rete. Sembrava una gara messa in discesa. E, invece, De Rossi, che è un signor allenatore, ha trasferito ai suoi giocatori la stessa cifra stilistica che aveva lui da giocatore in campo.

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Questo Genoa è ben costruito in tutte le zone del campo: dalla difesa all’attacco. E i rossoblù difendono e attaccano da squadra. L’Atalanta ha provato un po’ di disagio, ma non ha mai rinunciato a proporsi. Le è venuta meno un po’ di qualità nel saltare l’uomo, nell’avere più velocità di impostazione, nel tentare il tiro da fuori e nel cercare con più continuità Scamacca, circondato dal castello difensivo genoano.

Alla fine con coraggio Palladino l’ha vinta mettendo in campo tutti gli attaccanti a sua disposizione. Ma non è stata un’entrata scriteriata di gente vocata all’attacco con palla buttata dentro l’area punto e basta. No, è stata una scelta fatta con criterio dove ognuno aveva un suo ruolo ben preciso.

E in questo Palladino ha dimostrato di essere veramente bravo a gestire tutte le situazioni della partita.

Dopo aver vinto la gara con il Cagliari, considerata una vittoria sporca, è arrivata la vittoria fuori casa con il Genoa, con un’altra partita considerata sporca. Ma sul cuore genoano ha vinto la volontà di portare a casa i tre punti che rendono la classifica di Natale, un bel regalo per tutti i bergamaschi.