Una tenera Atalanta esce indenne dallo stadio Alberto Picco di La Spezia, dopo avere sofferto le pene dell’inferno. Soltanto negli ultimi venti minuti la Dea è riuscita a raddrizzare una gara che aveva letteralmente consegnato agli spezzini dimostratisi più pimpanti, grintosi, con più corsa e più voglia di vincere la gara.
La differenza, alla fine, l’hanno fatta le panchine. Quella più qualitativa dell’Atalanta ha avuto la meglio sui cambi effettuati da Gotti. Quando Nzola e Ampadu non ne avevano più ecco che i liguri sono stati costretti a indietreggiare e a quel punto a subire i due gol che hanno permesso all’Atalanta di pareggiare.
Prima di allora gli uomini di Gasperini hanno mostrato soltanto grosse lacune nel gioco, nel pressing, nella fase difensiva e in quella offensiva. Possesso palla sterile, miriadi di errori, una corsa mai efficace e sempre secondi sulle seconde palle. Il secondo gol subito, quello realizzato alla mezz’ora da Nzola ha ricordato molti dei gol subiti l’anno scorso, quando i nerazzurri concedevano metà campo libero agli avversari.
La ripresa del campionato non ha dato indicazioni confortanti, tutt’altro. Il pari è stato ottenuto, ma se lo Spezia avesse vinto non avrebbe rubato nulla, anzi. Fino all’80’, al di là di una ragionevole speranza di poter ottenere il pareggio, il tifoso si era pure rassegnato alla sconfitta, soprattutto dopo aver subito la terza rete annullata per un fuorigioco millimetrico. Ma quella rete, con relativo pasticcio dentro l’area, è stata la fotografia di questo mercoledì calcistico che definire mediocre per la Dea è dire poco.
Se per Toloi, Ederson, Lookman e Ruggeri le note negative sono superiori a quelle positive, l’entrata in campo di Hojlund ha fatto capire di cos’è fatto il futuro dell’attacco nerazzurro. Zapata ha subito un brutto colpo da Zoet (usciti entrambi) e speriamo che si tratti solo di una botta. L’altro colombiano, Muriel, con l’esperienza che ha non può permettersi di sbagliare i tacchetti degli scarpini. Forse qualcuno non ha comunicato ai ragazzi che il tempo delle amichevoli è finito e che ora si fa sul serio. Soltanto il giovane danese è entrato con il piglio giusto.
17 palle perse (contro 12); 57 contrasti persi (contro 56); 12 contrasti vinti (contro 16). 116 km. percorsi 116 contro 119. 66% di corsa contro il 70. Questi dati restituiscono l’esatta dimensione della partita e il solo possesso palla (65 contro 35%) non è sufficiente a giustificare il pareggio. La gara è stata a tratti spettacolare per merito dello Spezia e solo per 30’ l’Atalanta ha fatto l’Atalanta. In Serie A non ci sono partite facili e lunedì ci aspetta Bologna. Non facciamone un dramma, la strada è ancora lunga; ma l’approccio deve assolutamente cambiare.
Spezia-Atalanta 2-2
Reti: 8’ Giasi, 31’ Nzola, 77’ Hojlund, 91’ Pasalic.
Spezia: Zoet 6.5 (18’ Zovko 6.4); Amian 7.1, Kiwior 6.6, Nikolau 6.6; Holm 6.5, Bourabia 7.7, Ampadu 7.2 (78’ Ekdal 6), Bastoni 6.6 (78’ Kovalenko 6.1), Reca 6.7 (67’ Moutinho 6.2); Giasi 7.2, Nzola 8.1 (67’ Maldini 5.9). All. Gotti 6.7.
Atalanta: Sportiello 5.8; Toloi 6.8, Palomino 7.1, Scalvini 6.4 (82’ Malinovskyi 6.4); Maehle 6.3 (57’ Zappacosta 6.8), De Roon 6.9, Ederson 5.8 (57’ Pasalic 7), Ruggeri 7.7; Koopmeiners 8.2; Lookman 6 (57’ Muriel 6.2), Zapata 6.2 (29’ Hojlund 6.9). All. Gasperini 6.6.
Arbitro: Giua.