Alessia Grazioli, 17 anni, è giocatrice del Grassobbio. Lei, mantovana di Cereta, è arrivata alle cure del presidente Gerry Testa in prestito per disputare il campionato indoor. Finita la stagione, quest’estate se ne tornerà a disputare il campionato open da dove è arrivata, Cereta, appunto.
Intanto, la ragazza è felice, così come tutta la squadra del Grassobbio, perché in questo fine settimana con la Nazionale azzurra ha vinto il campionato del mondo di tamburello indoor.
La Nazionale, guidata da Giovanni Dessì, ha sbaragliato la concorrenza con una superiorità schiacciante. Mantova esprime campioni in questa disciplina da sempre e molti dei loro atleti, maschili e femminili, vengono poi a rinforzare le file delle squadre bergamasche.
La Voce Mantovana, per la penna di Paolo Biondo, ha fissato le emozioni di Alessia Grazioli che, ora che vanta questo primato in età così giovane, ha detto: «È un risultato, per me, straordinario, che mi ripaga dei tanti sacrifici che ho fatto. Ci siamo impegnate tutte per raggiungere questo importante obiettivo. Voglio sottolineare che abbiamo avuto poco tempo per preparare il Mondiale, ma il dt è stato molto bravo nel creare un bel gruppo».
Il cammino delle azzurre è stato trionfale e anche la finale ha dimostrato la loro superiorità. «Le francesi – dice Grazioli – nella gara di qualificazione mi sono parse più frenate, mentre nella finale hanno giocato molto meglio, ma noi siamo state superiori».
Alessia si definisce «una fondocampista, ma nell’indoor prediligo giocare a sinistra, mentre nell’open preferisco giocare dietro, a destra o a sinistra poco importa. Il mio ruolo è quello di coprire le compagne di squadra. Ho iniziato nel Cereta, ora gioco col Grassobbio, ma sono sempre un’atleta del team collinare e faccio parte della prima squadra. Per la stagione indoor, dallo scorso anno, sono passata appunto in prestito al Grassobbio e con questo club affronterò a breve le finali della Coppa Italia. Poi, per la stagione open, torno a casa».
Avere 17 anni ed essere già in cima al mondo ti fa sentire che di titoli in carriera ne dovranno arrivare molti altri. Ma come è cominciato tutto ciò?
«Mi sono avvicinata a questa disciplina quasi per caso. Me l’hanno fatta provare a scuola. Avevo un amico che giocava a tamburello e mi sono appassionata fino a entrare nel settore giovanile del Cereta».
Obiettivi futur? «Vincere un Mondiale è la cosa più bella che possa capitare – conclude con sicurezza Alessia –, ma non ci si deve sentire appagati, anzi bisogna lavorare con maggiori stimoli. Da parte mia vorrei vincere qualche campionato, la Coppa Italia o la Supercoppa e magari, perché no, anche un altro Mondiale». (G.G.)