di Marco Cangelli
Nessuna caduta, per quanto possa esser grave, può fermare la determinazione di una campionessa. Elena Fanchini lo ha dimostrato più volte nel corso della propria carriera diventando una delle sciatrici più amate del panorama italiano e internazionale.
La fuoriclasse nativa di Lovere non è riuscita a vincere la lunga lotta con un tumore che se l’è portata via a soli 37 anni nel pomeriggio di mercoledì 8 febbraio lasciando un immenso vuoto nel movimento tricolore dello sci alpino.
Sorella di Nadia e Sabrina Fanchini, Elena ha rappresentato per oltre un decennio una “colonna portante” della velocità azzurra cogliendo la medaglia d’argento ai Mondiali di Bormio e Santa Caterina 2005 nella discesa libera.
Una disciplina che le aveva regalato particolari soddisfazioni come i due successi in Coppa del Mondo colti rispettivamente a Lake Louise nel 2005 e a Cortina d’Ampezzo nel 2016, ma che al tempo stesso l’aveva costretta a far i conti con infortuni importanti.
Elena non aveva però mai perso il sorriso rialzandosi ogni volta e diventando così parte delle leggendarie “DH Lions” che, per oltre un decennio, hanno tenuto alto i colori dell’Italia nella velocità partecipando a sei edizioni dei Mondiali e a tre Olimpiadi.
Proprio in vista dei Giochi di Pyoengchang 2018 aveva dovuto annunciare la comparsa della malattia sconfitta poco dopo e che le aveva consentito di tornare in pista prima del ritiro definitivo avvenuto nell’aprile 2020.
Il ritorno del tumore nell’agosto 2022 non le aveva impedito di continuare a combattere, come ricordato anche da Sofia Goggia, che a Cortina d’Ampezzo aveva voluto dedicarle la propria vittoria in discesa libera; ma l’ha costretta ad arrendersi nel giorno del titolo iridato di Marta Bassino nel supergigante.
Una notizia che ha sconvolto gli appassionati di sport invernali che potranno dare un ultimo saluto a Elena Fanchini in occasione dei funerali in programma nella mattinata di sabato 11 febbraio alle ore 11.30 all’interno della chiesa di San Giovanni Battista in Solato.