Stavolta potrebbe non bastare uno snack al distributore automatico per rimettere in forma Andrew Howe, il 26enne atleta portacolori dell’Aeronautica Militare. Durante gli allenamenti a Rieti, Howe si è procurato la rottura del tendine d’Achille sinistro. Un infortunio estremamente grave, che richiederà tempi di recupero molto lunghi e potrebbe addirittura mettere fine alla carriera dell’azzurro, velocista e specialista nel salto in lungo. Howe era stato già operato al al tendine d’Achille sinistro nel settembre 2009. L’infortunio richiede un nuovo intervento fissato alla clinica ortopedica di Perugia. Da stabilire i tempi e le possibilità di recupero, soprattutto se l’atleta riuscirà a tornare su grandi livelli. Nell’ultima gara disputata a Pergine sui 200 metri, Howe ha fatto registrare il tempo di 20,47 sotto il freddo e la pioggia. Sul suo sito ufficiale Howe ricorda che manca un anno esatto alle di Londra del 2012. Un auspicio che ci si augura porti bene e possa riconsegnare all’atletica leggera italiana il campione che nel 2006 ha centrato l’oro europeo nel salto in lungo e un anno dopo l’argento mondiale a Osaka. Una carriera costellata di infortuni che hanno condizionato le prestazioni negli appuntamenti più importanti, compresi i Giochi Olimpici di Pechino. Il 2011 prometteva bene. Al coperto vince i 400 metri facendo segnare 45″7, record personale, e battendo il campione italiano Vistalli. Il successo più importante arriva al Golden Gala di Roma. E’ primo sui 200 metri con il tempo di 20″31, migliore prestazione europea stagionale. Un mese dopo arriva secondo agli assoluti con un modesto 7,68 m nel lungo. Al termine della gara annuncia la volontà di dedicarsi solo alla velocità. Ancora un mese e Howe si ritrova a fare i conti con il nuovo infortunio.
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