di Marco Cangelli
L’Italia fa la “voce grossa” ai Giochi Europei e, dopo aver vinto per la prima volta nella sua storia i Campionati Europei a squadre di atletica leggera, inaugura luglio con una storica vittoria nel medagliere.
Un risultato a tratti difficilmente pronosticabile alla vigilia, ma che consacra il Bel Paese come una superpotenza a livello continentale nel settore multisport continuando a inseguire l'”onda lunga” inaugurata con le Olimpiadi Estive di Tokyo 2020.
Nonostante l’assenza di alcuni big, la rassegna andata in scena a Cracovia ha rappresentato un ottimo banco di prova per gli azzurri in vista dei Giochi in programma il prossimo anno a Parigi i quali hanno risposto immediatamente presente chiudendo la competizione con 35 ori, ma soprattutto 100 podi.
Una cifra dalle proporzioni giganti che confermano la dimensione dell’Italia, in grado di distanziare nettamente la Spagna, posta al secondo posto con 14 successi in meno della compagine tricolore, così come la Germania, prima inseguitrice a livello di podi, ma staccata di 37 lunghezze rispetto al nostro paese.
Il tutto andrebbe calibrato anche in base al mancato inserimento nel programma di discipline dove tendenzialmente raccogliamo il maggior numero di medaglie come il nuoto, il canottaggio, la ginnastica artistica e il ciclismo su pista, ma ciò ci ha spinto a fare meglio in discipline a noi meno congeniali come la kickboxing e il pentathlon moderno a cui si sono aggiunti una serie di trionfi provenienti dalla scherma e dal tiro a volo, storicamente terre di conquista per l’Italia.
Decisivo è stato anche l’apporto dell’atletica leggera che, dopo l’exploit di Tokyo, ha proseguito il proprio percorso di crescita offrendo ai più giovani un palcoscenico ideale come nel caso di Samuele Ceccarelli e Sara Fantini, rispettivamente oro sui 100 metri e nel lancio del martello.
Proprio dall’atletica è arrivato il miglior risultato per la compagine bergamasca che ha colto il quarto posto di Hassane Fofana nei 110 metri ostacoli, in grado di cogliere il podio a livello di Campionati Europei a squadre, ma fermatosi a pochi centesimi dal bronzo nella rassegna continentale.
Niente da fare invece per Alessia Pavese, rimasta “in panchina” nella staffetta 4×100 metri femminile, ma destinata a festeggiare il trionfo azzurro, mentre si è dovuto accontentare di una doppia top ten Michele Sarzilla che ha offerto il proprio contributo alla causa azzurra nel triathlon.
Lontana dai migliori infine Chiara Teocchi nella mountain bike ed Elena Tombini nella kickboxing che si è dovuta arrendere al primo turno nella full contact -60 chilogrammi ala polacca Kinga Szlachcic.
Forte di quanto ottenuto in Polonia, l’Italia si prepara a un’Olimpiade da protagonista con la consapevolezza di poter rafforzare il propria posizione nello scacchiere mondiale e di abbattere il muro delle 40 medaglie che ha reso indimenticabile la spedizione giapponese.