di Marco Cangelli
Il Puy de Dôme ha regalato la più bella impresa della carriera a Michael Woods. Il canadese dell’Israel Premier Tech ha conquistato la nona tappa del Tour de France con arrivo sul “vulcano spento” al termine di una fuga da lontano che ha segnato il ritorno della vetta del Massiccio Centrale dopo trentacinque anni.
Woods è infatti scattato con altri tredici atleti, Neilson Powless (Ef Education EasyPost), Matteo Jorgenson e Gorka Izagirre (Movistar Team), Matej Mohoric (Bahrain-Victorious), Clément Berthet (AG2R Citroën Team), Guillaume Boivin (Israel – Premier Tech), Victor Campenaerts (Lotto Dstny), David de la Cruz e Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team), Jonas Abrahamsen e Jonas Gregaard (Uno-X Pro Cycling Team), Mathieu Burgaudeau e Pierre Latour (TotalEnergies) guadagnando oltre sedici minuti di vantaggio sul gruppo principale.
Gli atleti hanno proseguito in perfetto accordo sino a cinquanta chilometri dal traguardo quando una serie di attacchi ha distrutto il gruppetto lasciando davanti soltanto Jorgenson inseguito soltanto da Neilson Powless, David De La Cruz, Mathieu Burgaudeau e Matej Mohoric con Woods staccato.
Il nordamericano ha però compiuto una scalata perfetta andando a riprendere tutti i vari avversari e tagliando il traguardo con ventotto secondi su Latour e trentacinque su Mohoric e Jorgenson.
Sull’ascesa finale si è scatenata la bagarre anche fra i migliori con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) che ha attaccato e distanziato di otto secondi la maglia gialla Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), mentre Simon Yates (Team Jayco AlUla) e Tom Pidcock (Ineos Grenadiers) hanno chiuso con 51 secondi dallo sloveno.
In classifica generale Vingegaard guida 17 secondi su Pogacar e 2’40” su Jai Hindley (Bora Hansgrohe), mentre Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) appare il primo inseguitore per il podio con 4’22” dalla vetta seguito a ruota dai fratelli Adam e Simon Yates.