di Marco Cangelli
L’estate magica di David Barzasi, tra la medaglia sfiorata ai Mondiali e l’argento agli Europei di Ultimate Frisbee. Il frisbee non è uno sport così conosciuto, eppure sa unire nazioni lontane fra di loro sotto il segno di una stessa passione.
A dimostrarlo è David Barzasi che ha completato una estate che rimarrà nella storia della Nazionale italiana ottenendo in pochi giorni il quarto posto ai Mondiali e l’argento agli Europei nel mixed team.
Nonostante la giovane età, il 22enne di Almenno San Salvatore ha confermato l’ottimo talento anche a livello internazionale esportando così la scuola italiana anche all’esterno, facendo al tempo stesso crescere il nostro movimento e regalando una gioia inaspettata a un settore che è pronto a far il proprio approdo nel panorama olimpico.
David Barzasi, come sono andati i Mondiali di frisbee giocati a Nottingham?
“Sono andati molto bene perché siamo giunti al quarto posto. Dispiace un po’ per aver mancato di poco il terzo posto finale, però abbiamo giocato bene. Siamo cresciuti molto dall’inizio dei Mondiali disputando una o due partite al giorno e ai quarti ci siamo trovati di fronte il Giappone, una delle squadre più forti del torneo. Ci siamo battuti al meglio e abbiamo vinto allo “universe point” che ci ha consentito di accedere alla semifinale persa con il Belgio. Nella sfida per il terzo posto abbiamo incontrato la Germania che avevamo già battuto nei giorni precedenti 15-7, però questa volta ha fatto di tutto affinché potesse cogliere il bronzo. Loro avevano qualche infortunato, noi eravamo un po’ cotti, però abbiamo ottenuto comunque un grandissimo risultato a livello mondiale“.
L’avversario più tosto da affrontare è stato quindi il Giappone?
“In realtà no, perché da una parte c’è stato il Belgio, dall’altra gli Stati Uniti che ci hanno battuto 15-2 perché non eravamo pronti psicologicamente. Noi abbiamo commesso molti errori e loro avevano studiato come fermarci, per cui è andata male. Era tuttavia una partita del girone per cui è stata una sconfitta indolore“.
Oltre ai Mondiali, hai avuto modo di affrontare subito dopo pure gli Europei. Com’è andata la trasferta continentale?
“Dopo i Mondiali sono tornato a casa quattro giorni, un intervallo di tempo troppo breve per riprendere le energie. Da lì siamo partiti per Limerick, in Irlanda, ottenendo un secondo posto inaspettato considerato i pochi raduni affrontati insieme e siamo riusciti a crescere molto dall’inizio alla fine. In semifinale abbiamo battuto l’Irlanda, mentre in finale abbiamo sfortunatamente perso con la Francia complice una partenza non perfetta che ci ha penalizzato“.
Oltre a te erano presenti altri giocatori bergamaschi. Com’è stata la loro esperienza?
“Agli Europei erano presenti Enea De Cristofero che ha giocato con la Nazionale Open chiudendo il torneo al quarto posto. Insieme a lui era presente Andrea Temporin in veste di coach e Beatrice Sisana che era nella Nazionale Women giunta quarta. C’è amaro per la mancata medaglia, però siamo comunque tutti soddisfatti dei risultati“.
Quali sono le prospettive di crescita per il frisbee in Italia?
“È necessario continuare a lavorare sodo, bisogna fare numerosi corsi per far conoscere questa disciplina. Rispetto a dieci anni fa, quando avevo iniziato, dovevo giocare con gli adulti, adesso invece ci sono numerose squadre junior e quindi una maggiore possibilità di far giocare i ragazzi nelle loro categorie“.
Riavvolgendo per un attimo il nastro, l’Ultimate CUS Bergamo ha raggiunto la salvezza nel Campionato Italiano A di frisbee sia al maschile che al femminile. Come valutate questa prestazione e quali sono gli obiettivi per il prossimo anno?
“A livello open, quindi maschile, si è partiti un po’ scarichi perdendo le prime quattro partite. Ci siamo poi riassettati e, tranne forse un match, li abbiamo vinti tutti. Il prossimo anno puntiamo a ottenere un risultato migliore visto che abbiamo compreso cosa sistemare, e basterà quindi partire bene per avere un buon percorso dopo il girone. Per le women, arrivate al nono posto, per la prossima stagione, c’è anche qui la speranza di far meglio anche se ci sarà l’ingresso di diverse giovani che dovranno maturare più esperienza“.
Guardando infine al futuro, c’è il sogno di vedere il frisbee alle Olimpiadi?
“Speriamo visto che siamo entrati nel CONI tramite la FIGeST e quindi probabilmente avremo modo di far parte del programma olimpico a partire dal 2028. Sarebbe una bella opportunità per far evolvere questo sport e farlo conoscere al mondo“.
Ascolta questa intervista anche in formato Podcast.