In serie B mai dire mai. E’ un campionato che costringe a soffrire, indipendentemente dal potenziale tecnico e dagli obiettivi che ciascuna società si pone. Quello dell’Albinoleffe, si sa, è il mantenimento della categoria. Ci è sempre riuscito molto bene, tranne l’anno in cui Emiliano Mondonico riuscì a salvarlo vincendo lo spareggio playout. Emiliano Mondonico, da grande saggio, si limita puntualmente a ricordare quali siano i limiti e le possibilità della sua squadra, in cui i senatori sono chiamati a fare la loro parte, quando la condizione fisica lo consente, e i giovani a sfruttare le chance messe loro a disposizione. Così l’allenatore aspetta pazientemente l’ultima rifinitura per osservare il lavoro dei suoi calciatori e farne tesoro, fino ad elaborare la formazione a suo parere più adatta ad affrontare l’impegno sul campo e scegliere gli uomini in panchina che possono tornare utili per cambiare in corsa o aggiustare qualche aspetto tattico. Il numero di panchine di Mondonico (1048 al termine del girone di andata della stagione 2010/2011) gli varrebbe la patente di esperto, ma definirlo tale appare rischioso ricordando la reazione di un famoso scienziato che non amava per sé tale definizione “in quanto l’esperto è colui il quale ha commesso tutti gli errori possibili”. Mondonico è semplicemente l’allenatore ad hoc per l’Albinoleffe, perché ne interpreta il progetto compiutamente e sposa la politica del fair play finanziario.
Nelle prime 21 gare di campionato la squadra seriana è riuscita a vincere sei volte, cinque delle quali in casa, dove ha pareggiato in due occasioni perdendo tre partite. Una sola volta corsara, lontano da Bergamo è riuscita a conquistare un punto solo tre volte, perdendo sette incontri. Non è bilancio malvagio, sebbene con qualche distrazione in meno e un po’ di fortuna nel paniere potevano starci almeno 3-4 punti in più. Nel girone di ritorno, per stare tranquilli e poter conquistare la salvezza, occorrerà raggranellare 27 punti, che equivarrebbe a raggiungere quota 50. Soprattutto, bisognerà evitare i passi falsi contro le avversarie dirette, a cominciare dal confronto casalingo con la Triestina di Salvioni. Il calendario propone 11 partite interne, compreso il derby con l’Atalanta, e 10 esterne. La tabella di marcia ideale prevederebbe che l’Albinoleffe vincesse 6 delle gare casalinghe, pareggiandone 4. Fuori basterebbe uscire con un risultato positivo la metà delle volte. Tutto ciò sulla carta, ovviamente. Una cosa è certa: varrebbe la pena raggiungere la quota sicurezza prima del 29 maggio, ultima di campionato, quando l’Albinoleffe ospiterà il Siena. Piacerebbe che nel corso del girone di ritorno qualcuno dei giovani potesse mettere la firma sui successi della squadra. Due nomi su tutti: Massimiliano Pesenti, che vanta 26’ di presenza sul terreno di gioco, e Alessio Marconi, ancora alle prese con problemi fisici.