Adele Maria Cancelli e Ndack Mbengue superano il Portogallo e chiudono al 5° posto gli Europei Under 20

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Buone prospettive e un pizzico di amarezza hanno accompagnato l’Italia nell’ultimo match degli Europei Under 20 di basket femminile andato in scena in Lituania che ha regalato alle azzurre il quinto posto assoluto.

Il quintetto capeggiato dalle bergamasche Adele Maria Cancelli e Ndack Mbengue (due atlete di OroRosa Bergamo e che provengono dalla ASF Don Felice Colleoni di  Trescore Balneario, Mbengue ora vive in America dove ha giocato per Cowley Owley College) ha superato per 75-64 il Portogallo aggiudicandosi un posto nella top five continentale, magra consolazione per l’eliminazione ai quarti di finale patita a favore della Francia.

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Un momento particolarmente complicato per le ragazze allenate da Andrea Mazzon che si sono viste sfilare l’opportunità di giocarsi una medaglia all’extra-time, superate per 84-83 dalle transalpine.

La 18enne di Gorlago e la 20enne di Trescore Balneario non si sono date per vinte e hanno restituito smalto a una squadra guidata in particolare da Vittoria Blasigh e Matilde Villa, inserita nel miglior quintetto della rassegna e grande protagonista nell’ampia vittoria con Israele, superato per 92-68.

Le azzurre si sono quindi presentate nel migliore dei modi alla “finalina” con i lusitani che ha visto come miglior marcatrice Sara Ronchi con 18 punti davanti alle sorelle Matilde e e Eleonora Villa, ferme a 17 e decisive per consentire all’Italia di risultare il secondo miglior attacco (77,9 punti di media).

“Si dice giocare per la maglia, ma onorarla con l’impegno dando tutto come in questa manifestazione è così raro, quasi da non credere in un mondo dove molti parlano di problemi invece che di soluzioni. Sopperire a limiti fisici e tecnici in questo modo dà ancora di più un’idea di come queste ragazze abbiamo combattuto ogni istante, chiaro sta a noi tutti aiutarle e valorizzare il potenziale perché personalmente penso che ci siano giocatrici italiane forse non più forti di certe comunitarie ma certamente all’altezza di competere contro di loro: 4 partite di fila alle 13.00 con in mezzo un viaggio di 5 ore in bus senza allenarsi nel campo di gioco delle finali sembra uno scherzo ma è ahimè la verità – ha spiegato il coach Mazzon -. Non ho idea se questo fosse il format previsto ma è stato infernale per le squadre che hanno dovuto trasferirsi da Vilnius e la nostra ha giocato direttamente vs la Francia senza nemmeno provare i canestri. Vedere giocatrici migliorare così mi dà una grande soddisfazione, il loro impegno e dedizione equivale a una medaglia di platino non oro ed è quello che io e Brunamonti abbiamo detto nello spogliatoio. Queste ragazze stanno lontano da casa lavorando duro, senza mai lamentarsi o piangersi addosso perché fanno 5 ore di bus prima dei quarti o se l’hotel non ha l’aria condizionata e quindi non riesci a dormire: per questo vanno premiate e ringraziate da tutti noi. Il lavoro fatto ha quasi colmato il divario tecnico, quello fisico purtroppo è quasi incolmabile: le Francesi sono mediamente 10 centimetri e 20 chili in più in ogni ruolo, comunque l’orgoglio espresso basta e avanza ai nostri occhi. Abbiamo quasi reso possibile una cosa che sembrava lontanissima, ma ora le ragazze hanno capito che ci stanno a questo livello e, come ha detto loro Roberto Brunamonti devono solo portarsi dietro le cose imparate e lavorare duro per provare a competere contro tutte le nazioni migliori. Non ci sono segreti solo passione e lavoro duro, spero si voglia credere in tutte queste ragazze perché potranno dare grandi soddisfazioni”.