Corsa scudetto, arbitro Atalanta

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Il campionato 2011-2012 sarà ricordato per il duello tra Juventus e Milan che hanno viaggiato a ritmi vertiginosi lasciandosi alle spalle le tradizionali antagoniste. Che sia un torneo livellato verso l’alto o il basso difficile a dirsi. A tre giornate dal termine si scopre che la Juventus, con 18 reti al passivo, è la difesa meno battuta, seguita dal Milan con 28 e dall’Udinese con 35. Appena una rete in più al passivo c’è l’Atalanta che di punti ne ha fatti 52, ma sono virtuali e per effetto della penalizzazione comminata dalla giustizia sportiva, per responsabilità oggettiva nei fatti legati al calcioscommesse, si ritrova a quota 46. I valori espressi sul campo dicono che la squadra allenata da Stefano Colantuono è la settima forza avendo conseguito il risultato utile in 26 delle 35 partite disputate. Ancora una volta l’Atalanta guadagna il titolo di regina delle provinciali, avendo disputato il maggior numero di campionati nella massima serie tra le squadre non capoluogo di regione. Il nuovo corso societario, basato sul progetto avviato dal presidente Antonio Percassi, e la guida tecnica di Colantuono hanno consentito la risalita in A e il consolidamento della categoria nonostante l’estate calda e i dubbi, sortiti per la verità dall’esterno, sulle reali possibilità di recuperare il -6 di partenza. Con la regina di Pierpaolo Marino, direttore dell’area tecnica, è stata costruita una squadra capace di garantire continuità di rendimento e non dare segni di cedimento.

L’analisi di Colantuono, alla vigilia del trittico che oppone la squadra a Milan e Juventus in campo esterno con l’intermezzo dell’ultima apparizione casalinga contro la Lazio, è un encomio generale a tutti i componenti la rosa atalantina. Il momento decisivo della stagione volta al positivo è concentrato proprio nelle prime giornate di campionato, quando la squadra ha inanellato una serie di risultati annullando il passivo e abbandonando rapidamente le zone basse di classifica. L’episodio più beffardo probabilmente la sconfitta casalinga con il Siena, che avrebbe potuto regalare con maggiore anticipo la certezza aritmetica della permanenza in A. In panchina Stefano Colantuono, che ha superato in termini di presenze un’icona qual è Titta Rota, vorrebbe restare più a lungo possibile, tanto si sente immedesimato nello spirito della società. Emiliano Mondonico, che vanta il record di sette stagioni da allenatore, usa dire di giocare con e non contro l’Atalanta quando si ritrova ad affrontarla da avversario. Raggiunto l’obiettivo della salvezza, l’Atalanta di Colantuono si concentra sugli ultimi tre impegni, ben sapendo che dalle sue prestazioni dipenderanno l’assegnazione dello scudetto e dei posti nelle coppe europee. Per un gioco del calendario la squadra bergamasca è promossa arbitro del campionato. Una situazione esaltante per una squadra che, secondo il suo allenatore, riserva grossi margini di miglioramento e che potrebbe vedere il suo organico integrato da elementi in possesso di qualità tecniche riconosciute ma soprattutto con lo stile e la mentalità giusti per fare parte del progetto.

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Il video della conferenza stampa di Stefano Colantuono