Determinate quasi tutte le partecipanti alla postseason, dopo le gare del weekend, resta l’incertezza per l’ultimo posto: nettamente favoriti gli Energy Building Dolphins Ancona, che hanno due partite di vantaggio sui Seamen Milano ma un calendario più difficile. E l’ultima giornata vedrà proprio la trasferta dei Marinai nelle Marche. Da tre, le squadre ammesse ai playoff sono ora cinque: si sono aggiunti i Sampla Belting Rhinos Milano, che hanno due partite di vantaggio sui Seamen, a due gare dalla conclusione, ma il vantaggio della vittoria nello scontro diretto, e i Giants Bolzano, che rispetto ai Marinai hanno identica situazione. Vantaggio importante per Elephants e Panthers invece nella corsa ai primi due posti: a entrambe basterà vincere un’altra partita (anche se i catanesi devono ancora giocarne due) per sopravanzare comunque i Warriors, per via dello scontro diretto favorevole, ma occhio ai Rhinos, che all’ultima giornata sono di scena proprio a Catania.
SEAMEN MILANO-ELMO DOVES BOLOGNA 44-12
– È sceso in campo, alla fine, Michael Dawodu, il nigeriano che era stato tesserato all’ultimo momento, e con qualche patema, dai Doves, ma il suo apporto come linebacker e running back non è servito ai bolognesi per evitare la nona sconfitta in nove gare, perché di fronte c’era la brillantezza di una squadra in buona salute e determinata a giocarsi le rimanenti, seppur non immense, possibilità di playoff. Contro squadre imferiori ma decise a dare ogni goccia di sudore bisogna partire bene, e i Seamen l’hanno fatto, segnando al primo drive con Alex Di Michele, intercettando i Doves con Giacomo Silvestri che dava palla all’attacco abile a trasformare subito con un lancio di Jordan La Secla, questa volta per Carlo Gozzani. Fermati i bolognesi su un quarto tentativo, i Marinai ricominciavano a macinare yard e segnavano il 19-0 a inizio secondo quarto con una corsa di 3 yard di Flavio Piccinni, replicando pochi minuti dopo con un ritorno di intercetto di Anthony Di Michele per 50 yard, terzo ritorno di intercetto stagionale in td per il numero 23 dei Seamen dopo quello nel derby contro i Rhinos e la scorsa settimana a Bergamo. Altro doppio cambio di possesso e a 3’55″ dalla fine Carlo Gozzani riceveva in td un lancio di La Secla per il 33-0 che chiudeva la gara dal punto di vista dell’incertezza del risultato, anche se prima dell’intervallo Piccinni da 1 yard aggiungeva il mattoncino del 38-0. Nella ripresa, maggiore rilassatezza (e più riserve, e solo italiani, in campo) per i Seamen, e i Doves segnavano due volte con la nota combinazione Bill Ashburn-Matt Devlin, ma quando già i padroni di casa avevano inviato in touchdown Gianluca Santagostino con una ricezione da 80 yard per il 44-0.
HOGS REGGIO EMILIA-GIANTS BOLZANO 9-26
– Due esigenze simili, ma con distanze differenti. Gli Hogs avevano bisogno di vincere per mantenere anche solo la speranza di playoff, mentre ai Giants serviva un vittoria per conquistarli. Molto semplice, molto lineare. E i Giants, non per la prima volta, sulla linearità di decisioni e di gioco hanno costruito il loro successo, con una formula che contro gli Hogs può in effetti risultare vincente: fermare l’attacco Wing-T con un enorme lavoro difensivo di disciplina e tenacia e far fruttare il cambi di possesso con una miscela di big play, che con il personale giocatori a disposizione quest’anno pare abitudine, e consumo di tempo sul cronometro. È andata così sabato sera a Scandiano, dove però gli Hogs avevano iniziato bene, con un touchdown di Devon Langhorst (1 yard) per il 6-0. Tempo tre azioni dopo il kickoff (e un holding offensivo) e i Giants passano a 3’25″ dalla fine del primo quarto, con un lancio di 69 yard di Xavier Hicks per Tommy Connors trasformato da Rafael Jurissek per il vantaggio ospite, che dal 6-7 non verranno più scavalcati. A inizio secondo quarto altro colpo dei Giants, che su un quarto tentativo e 7 yard da guadagnare sulle 40 Hogs scelgono il trick play, che si conclude con il lancio di Connors per Henry Harris e l’ingresso in end zone di “Htwo” per il 6-13. Poco dopo, fermato ancora l’attacco dei reggiani, i Giants colpiscono con la combinazione Hicks-Harris per 66 yard, per il 6-20. Restano ancora 8’ da giocare nel primo tempo e gli Hogs imbastiscono un lungo drive che si chiude con un field goal di Niccolò Iotti, e nel drive successivo gli ospiti si accontentano di far arrivare a zero il cronometro. Il terzo quarto vede una processione di punt, grazie al buon lavoro delle difese, mentre all’inizio dell’ultimo ancora il duo Hicks-Harris trova un td da 40 yard di lancio per il 9-26 finale, dal momento che l’attacco degli Hogs non riesce ad operare il tentativo di rimonta.
WARRIORS BOLOGNA-ENERGY BUILDING DOLPHINS ANCONA 83-69
– Alla fine, alcuni giocatori, oltre che esausti, erano anche in imbarazzo. Per un punteggio complessivo sì record per il football italiano moderno (il precedente era stato nel 2010 di 145, Hogs-Elephants 70-75), ma anche frutto di difese che hanno faticato tremendamente a contenere gli attacchi. Basti un solo dato: nessun punt in tutta la gara, e Warriors in touchdown nei loro primi 12 drive, con il tredicesimo, cioè l’ultimo, chiuso con il possesso di palla per far terminare la gara. Bolognesi sempre in vantaggio, anche per 21-6, 42-20, 55-34, ma Dolphins, pur con molti infortuni (non ce l’ha poi fatta, contrariamente alle previsioni, Stefano “Zio” Chiappini), mai domi, sempre in grado di montare un accenno di rimonta, anche se ad un certo punto, considerando le loro difficoltà difensive, la loro tattica preferita dopo ogni touchdown era quella dell’onside kick. Proprio su uno di questi, recuperato dopo il touchdown del 55-40 segnato da John Pagliaro con una bella corsa di 52 yard, i dorici erano ancora entrati in end zone con lo stesso Pagliaro da 1 yard per il 55-46, a sua volta seguito da un onside kick recuperato però dai Warriors. Allungo con Mario Panzani (13 yard, suo secondo td personale) per il 63-46, con replica pressoché immediata di Doug Rosnick (50 yard di passaggio da Rocky Pentello) per il 63-54. Bilancio totale, per chi tiene il tabellino? Per i Warriors quattro touchdown a testa per Mattia Parlangeli e Jordan Scott, due di Panzani e uno a testa per Walter Peoples (uscito poi per un infortunio alla spalla sotto gli occhi dei genitori e del fratello, arrivati dall’Arizona) e Marco Piva; per i Dolphins cinque a testa per Pagliaro e Doug Rosnick. I Warriors riprendono così a vincere dopo il ko a Catania, ma il secondo posto resta difficile a causa dello svantaggio nei confronti dei Panthers Parma nel confronto diretto, mentre i Dolphins hanno ancora due gare, contro le due milanesi, e dovranno vincerle tutte e due, o sperare in una sconfitta dei Seamen sabato prossimo nel derby contro i Daemons.
DAEMONS CERNUSCO-SAMPLA BELTING RHINOS MILANO 23-28
– Soliti Daemons e soliti Rhinos. In che senso? Nel senso che i padroni di casa hanno, ancora una volta, iniziato a girare a pieno regime solo in avanzato stato di partita, mentre gli ospiti sono stati “soliti” nel saper sfruttare le proprie risorse con efficacia e senza tanto clamore, senza mai dare l’impressione di poter dilagare ma controllando la partita. Basta seguire la successione dei punteggi: 0-14 nel primo quarto, con touchdown di Lane Olson e Gabriele Arioli, entrambi su lancio di Taylor Harris ed entrambi trasformati su calcio da Matteo Piccoli, con in mezzo la perdita del possesso da parte dei Daemons per mancata chiusura del down al quarto tentativo. Scambio di possessi in maniera non ortodossa anche nel secondo quarto, ancora Daemons senza esito al quarto down sulle 20 offensive ma subito dopo fumble di Jamal Schulters sulle 23 dei Rhinos, che apriva la strada alla corsa in touchdown di Major Culbert per il 7-14. Schulters si rifaceva prima dell’intervallo segnando il 7-21 su corsa, anche se prima del riposo c’era ancora una possibilità a testa: i Rhinos non concretizzavano un quarto down sulle 30 offensive ma i padroni di casa, con il quarterback Andrea Bisiani ancora in non perfette condizioni fisiche, venivano intercettati da Federico Pasquini sulle 45 dei Rhinos. Nel terzo quarto ancora un intercetto degli ospiti, questa volta con Giuseppe Pisoni, che riportava il pallone sulle 12 offensive e da lì l’attacco non impiegava che pochi secondi per segnare con il terzo td pass di giornata per Harris, questa volta per Giacomo Bonanno (7-28). Il terzo quarto finiva con una serie di punt, mentre all’inizio del quarto era ancora Culbert ad andare in td con una corsa di 40 yard, trasformata da 2, a 8’52″ dal termine (15-28). Lasciato il possesso da parte dei Rhinos, ancora un bel drive dei Daemons che si chiudeva con il td pass di Jeff Franklin (subentrato a Bisiani nel ruolo di qb) per Jeff Souder trasformato dallo stesso Franklin su corsa per il 23-28 a 2’50″ dalla fine. L’onside kick veniva recuperato dai Rhinos
MISTERSEX LAZIO MARINES-ELEPHANTS CATANIA 42-57
– Era prevedibile una strenua resistenza dei Marines, seppur con un roster decimato dagli infortuni, di fronte agli Elephants. In fondo, i laziali anche nelle tante sconfitte della prima parte di stagione avevano mostrato grande combattività e solo in alcuni casi non erano riusciti a tradurre il loro tipo di gioco in punti, anche per la rotazione costante nel ruolo di quarterback. Stavolta i Marines hanno risposto colpo su colpo per gran parte della gara, cedendo nel finale agli ospiti, che hanno ancora maggior merito se si pensa che erano giunti a Roma in pullman con una trasferta lunghissima e a ranghi non totalmente pieni. 6-14 il primo quarto, con Elephants in td con un lancio di Eric Marty per Jordan Lake (2 yard) e per Wes Holland (30), entrambi trasformati su calcio, e Marines a replicare con un lancio di Stan Bedwell per Vincent Pervis per 25 yard, senza trasformazione (da 2). Nel secondo quarto prima l’allungo ospite, Marty per Claudio Mangano per 30 (calcio bloccato e 6-20), poi un ritorno locale con il duo Bedwell-Pervis per 27 yard (trasformazione da 2 a segno con pass su Emanuele Giannetta, ma lo strepitoso Lake infilava la corsa giusta sul ritorno di kickoff (70 yard) per il 14-26. Poi il lampo dei Marines: prima Bedwell per Kellen Pruitt, 22 yard e 20-26, poi corsa centrale di Bedwell per il td (2 yard) e pass centrale su Pruitt per la trasformazione del 28-26, unico vantaggio dei padroni di casa, durato però pochissimo, perché nonostante mancassero pochi secondi alla fine del primo tempo Marty trovava il modo di lanciare sul lato sinistro per Lake, 50 yard e con la trasformazione da 2 il 28-34. Il secondo tempo vedeva l’allungo progressivo dei catanesi: 28-42 con lancio di Marty per Gregorio Barbagallo sul lato sinistro, poi td di Pervis (corsa di 3 yard) per il 36-42 che chiudeva il terzo quarto lasciando ancora speranze ai Marines, ma nell’ultima frazione il discorso veniva chiuso da Holland (corsa di 1 yard) e Giuseppe Strano (ricezione centrale di 23 yard) per il 36-57, prima della chiusura di Pervis che lanciava Giannetta per 10 yard.
PANTHERS PARMA-LIONS BERGAMO 61-26
– Scarto notevole, punteggio dilagante ma partita risolta, in pratica, solo nel terzo quarto, per i Panthers, pur brillantissimi ed anzi parsi in crescita. I primi due quarti avevano infatti visto i padroni di casa in vantaggio costante e sempre con la guida della partita, ma senza la “chiusura” che permettesse, magari, un po’ di riposo. Apre la combinazione aerea Tommaso Monardi-Tommaso Finadri per 61 yard, alla primissima azione d’attacco dopo un punt dei Lions, e le uniche due azioni del possesso successivo dei lombardi risultano in un sack di Simone Bernardoni e Luca Fontanili sul quarterback Demetrios Huffman e in un intercetto di Michele Fumarola sullo stesso Huffman. Il cambio di palla porta al secondo td parmense, lancio in option di Jaycen Taylor Spears ancora su Finadri, 7 yard e 14-0. Alla seconda azione da scrimmage dopo il kickoff i Lions perà segnano con un lancio di 69 yard per Marco Podavitte, per il 14-7. Seguono poi due lunghi drive: sul primo, che si conclude già nel secondo quarto, i Panthers mandano in td Kevin Grayson con lancio di 28 yard di Monardi (21-7); sul secondo, i Lions segnano con Nicola Marziali, che raccoglie per 13 yard il lancio di Huffman (21-14). Prima dell’intervallo però Parma segna ancora, con Grayson (17 yard, da Monardi, 27-14), che subito dopo intercetta Huffman. Nelle prime fasi del terzo quarto i Panthers chiudono i giochi, con la… intromissione parziale del duo Huffman-Podavitte: Taylor Spears riporta infatti in td il kickoff del secondo tempo (34-14), un bel ritorno di Podavitte apre la strada al suo immediato td su lancio di 39 yard (34-20) ma il kickoff dei Lions viene nuovamente riportato in td, stavolta da Grayson (40-20). Tempo un drive, e un problema sullo snap per il punt dei Lions lascia la palla in end zone, dove la ricopre Tyrell Sales per il 47-20 del saluti a tutti. Il resto della gara viene infatti vissuto con impegno ma con la consapevolezza che il risultato è deciso: Panthers ancora con Grayson (lancio di 12 yard, 54-20) e Monardi (corsa di 1 yard, 61-26), con l’intermezzo di Daryl Forte (lancio di 15 yard, 54-26).
RISULTATI E CLASSIFICA (con * le squadre già qualificate per i playoff, con # le squadre non più in grado di qualificarsi)
Seamen Milano-Elmo Doves Bologna 44-12; Hogs Reggio Emilia-Giants Bolzano 9-26; Warriors Bologna-Energy Building Dolphins Ancona 83-68; Daemons Cernusco-Sampla Belting Rhinos Milano 23-28; MisterSex Lazio Marines-Elephants Catania 42-57; Panthers Parma-Lions Bergamo 61-26.
Elephants Catania* 8-1; Panthers Parma* e Warriors Bologna* 8-2; Sampla Belting Rhinos Milano*, Giants Bolzano* e Energy Building Dolphins Ancona 6-3; Seamen Milano 4-5; Hogs Reggio Emilia# 4-6; Daemons Cernusco# 3-6; Lions Bergamo# 2-7; MisterSex Lazio Marines# 1-8; Doves Bologna# 0-9.