Niccolò Campriani, campione del mondo e d’Europa in carica nella specialità carabina 10 metri, vince la medaglia d’argento a Londra 2012 ma può rammaricarsi per non aver concluso nel modo che tutti si aspettavano dopo aver dominato la gara ed essere stato in testa fino al penultimo tiro. Il 24enne ingegnere fiorentino chiude con il punteggio finale di 701.5, la medaglia d’oro viene conquistata dal romeno Alin Moldoveanu con 702,1 punti, bronzo all’indiano Gagan Narang con 701,1. Campriani sprizza gioia, nonostante tutto, anche perché a Pechino 2008 aveva chiuso al 12esimo posto prima di conquistare nel giro di due anni il tetto d’Europa e del mondo. E’ basta una differenza appena percettibile per fare la differenza a favore del tiratore romeno. Arrivare ai Giochi Olimpici da campione del mondo e capolista nel ranking mondiale mette addosso una grande responsabilità. Campriani riesce a controllare l’inevitabile tensione e se la gioca fino in fondo in un testa a testa elettrizzante. Il primo posto è sfumato per un soffio, soprattutto per merito di Moldoveanu, atleta di grande valore. In qualsiasi altra disciplina che non sia il tiro a segno, un concorrente che non faccia la differenza dopo aver dominato a livello internazionale, lasciandosi tutti alle spalle, verrebbe additato di mezzo fallimento. La serenità di Niccolò Campriani è un’altra bella lezione di vera sportività. Si sale sul podio, questo conta. E la cartolina di Londra 2012 può essere imbucata e indirizzata a Rio de Janeiro dove il cecchino fiorentino spera di riprovarci. La tradizione italiana nelle gare di tiro viene confermata anche in questa edizione dei Giochi. Una disciplina purtroppo alla ribalta solo una volta ogni quattro anni.