Come trasformare una possibile debacle in vantaggioso finale lasciando ad altro concorrente la vittoria. Fernando Alonso, senza la disavventura del banalissimo ma impattante problema meccanico in qualifica Q3 (per intenderci, quella decisiva), avrebbe condotto probabilmente in modo trionfale il suo Gran Premio di Monza partendo quasi certamente dalla pole position. E’ toccato invece a Lewis Hamilton sostituirlo nella parte del protagonista senza antagonisti e vincere, mettendosi alle spalle un incredibile Perez che con la sua Sauber con a bordo il motore Ferrari è riuscito a fare meglio della Rossa doc e lanciare un messaggio subliminare al quartier generale di Maranello per il futuro della seconda guida, soprattutto dopo che Massa non è riuscito a fare meglio del quarto posto. Alla fine anche Alonso è sul podio, per la gioia e il tripudio dei ferraristi, e con la soddisfazione di vedere incrementato il vantaggio sui diretti inseguitori nella classifica del mondiale piloti. Il pilota spagnolo ha dato dimostrazione di grande classe, capacità di controllo e sicurezza. E? uno che merita il titolo, come ovviamente la macchina che, a parte qualche rara occasione, viene preparata con straordinaria ingegneria e spinta al massimo delle possibilità da Alonso. Senza l’incidente di Spa, con la carambola innescata dall’imprevidente Grosjean che lo ha tolto di gara facendogli rischiare seri danni, oggi sarebbe ancora più tranquilla nella sua posizione di leader e certamente più vicino a quel titolo che insegue da troppe stagioni. I momenti salienti della corsa sintetizzano il meglio e il peggio. Al via Massa ha uno scatto brillante ed è alle spalle di Hamilton, Alonso si porta in ottava posizione
Il pilota spagnolo, dal 2° al 6° giro, supera Kobayashi, Raikkonen e Schumacher salendo al quinto posto. Al 13′ giro il vantaggio di Hamilton su Massa é di oltre 4 secondi. Al 19° Button supera Massa, che nella tornata successiva rientra ai box per il primo pit stop. Nel giro seguente é la volta di Vettel e Alonso fermarsi a cambiare le gomme. Al 22° si registra il giro veloce di Rosberg che scende sotto 1’30”. Nel contempo Button effettua il pit stop ma in 4″8, 1″4 più lento di Massa. Hamilton si ferma per la sosta al 24° giro e al 25° Alonso fa il giro veloce (1’29″378), poi un giro dopo va nell’erba nel tentativo di superare Vettel. Continua senza danni e al 29° riesce nel sorpasso piazzandosi in quarta posizione. Al 31° la risposta di Hamilton che gira in 1’28″908. Poi i commissari puniscono con un drive through il comportamento di Vettel in occasione del sorpasso di Alonso. Colpo di scena al 34° giro con Button costretto a fermarsi per problemi tecnici. Alonso si pone davanti a Massa. Al 38′ Perez a sorpresa fa il record sul giro (1’28″663). Superato da Maldonado in 1’28″552, scende a 1’27″846 al 40° e tre giri dopo supera Massa per il terzo posto. Perez scatenato fa 1’27″705 al 45°, battuto da Rosberg con 1’27″595. Al 47° Perez supera Alonso ed é secondo. Ma al 48° Vettel e’ costretto al ritiro per problemi tecnici. Nel penultimo dei 53 giri Rosberg scende a 1’27″460, record della gara. Hamilton esulta, Perez fa il migliore risultato in carriera, Alonso sprizza felicità. E’ ancora lui al comando della classifica piloti con 179 punti, 37 più di Hamilton che lo tallona, seguito da Raikkoken che ne ha 141 ma sembra aver esaurito la spinta della sua Lotus Renault. Seguono il campione del mondo in carica, Sebastian Vettel, a 140 e il compagno di squadra Red Bull, Webber, a 132. Una gara apertissima che lascia prevedere un grande finale, con la Ferrari e Alonso che non vogliono abdicare al ruolo di attori protagonisti.