Doppio Osvaldo per Casa Italia

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Il cammino della Nazionale di Prandelli verso Rio 2014 non sarà facile, né agevole. Lo si intuisce rivedendo il film della gara di esordio nel girone di qualificazione al prossimo campionato del mondo, disputata a Sofia e pareggiata 2-2 con qualche sofferenza. Battuta sette volte in quindici confronti, la Bulgaria non ha mai alzato bandiera bianca in casa contro gli azzurri. Un avversario storicamente ostico che mette a dura prova il 3-5-2 di Prandelli. Davanti a Buffon, il ct piazza Barzagli, Bonucci e Ogbonna; a centrocampo ci sono Marchisio, Pirlo e De Rossi con Maggio e Giaccherini esterni; Giovinco e Osvaldo la coppia d’attacco. L’Italia inizia subendo lungamente nella prima mezz’ora di gioco, quando non trova il giusto equilibrio tra i reparti. Corre, corre tanto la Bulgaria che attacca gli spazi e rende difficile all’Italia assumere l’iniziativa. Il primo intervento tra i pali è di Buffon che al 24’ smanaccia in angolo il pallone tagliato di Ivanov su calcio di punizione decentrato dalla trequarti di campo. Alla mezz’ora il portiere azzurro non riesce a fermare il gran tiro di Manolev scagliato da quasi trenta metri con pallone che gli rimbalza davanti insaccandosi sulla destra. Il pareggio azzurro porta la firma di Osvaldo che al 36’ finalizza un’azione innescata da Marchisio in area bulgara e proseguita con un tocco smarcante di Giovinco. La fortuna bacia l’Italia perché al 39’, su cross di Giaccherini da sinistra, Osvaldo si avvita quasi in ginocchio e colpisce di testa trovando la deviazione involontaria di Ivanov con la spalla che spiazza il portiere. Dalla capitolazione al raddoppio passano meno di dieci minuti. Le due reti cambiano l’atteggiamento della squadra azzurra, che comincia finalmente a girare. La Bulgaria non resta a guardare e minaccia la porta di Buffon con un tiro che passa poco lontano dal palo sinistro. Poi Marchisio non aggancia il pallone davanti alla porta avversaria e al 45’ una pronta girata del galvanizzatissimo Osvaldo costringe il portiere bulgaro alla deviazione a mani aperte in angolo. La squadra di Prandelli appare più sicura e rinfrancata al rientro in campo dopo l’intervallo. Al 4’ della ripresa Italia a un passo dal terzo gol con una conclusione ravvicinata di Giovinco ribattuta dal portiere. All’11’ Buffon accompagna con lo sguardo il pallone che, calciato verso la porta e deviato da una maglia azzurra, passa a poca distanza dal palo sinistro. La Bulgaria si fa più intraprendente e prova ad affondare. Al 19’ Prandelli richiama Giaccherini, autore di un’ottima prova sulla sinistra dopo un’inizio faticoso, sostituendolo con Diamanti e modificando l’assetto in 4-3-1-2. Il rombo non offre i vantaggi sperati perché al 21’ la squadra balcanica perviene al pareggio con Milanov che, completamente smarcato in area azzurra, batte Buffon da distanza ravvicinata. Al 23’ secondo cambio nelle file italiane con uscita di Ogbonna e ingresso dell’atalantino Peluso, convocato per l’indisponibilità di Balzaretti. La squadra azzurra ricade in affanno e deve contenere il tentativo di arrembaggio bulgaro. Prandelli gioca il terzo jolly, facendo esordire Destro e richiamando Giovinco. Si ricostruisce così in Nazionale la coppia d’attacco giallorossa. Ma al 29’ Buffon deve superarsi per deviare un tiro di Manolev su azione di contropiede. Alla mezz’ora si ripete il copione della finale del campionato europeo, con problemi fisici che si manifestano quando i tre cambi sono stati già effettuati. E’ De Rossi che accusa seri problemi muscolari, stringe i denti per qualche minuto ma al 34’ si siede in panchina. Nel frattempo Destro sfrutta un lancio in profondità, tenta di superare il portiere in uscita ma non trova lo specchio della porta. La Bulgaria gioca l’ultima parte dell’incontro in superiorità numerica e tre attaccanti di ruolo. L’Italia trova ancora gli spunti offensivi e al 43’ Destro difende bene il pallone in area vedendosi respingere il tiro con le gambe dal portiere. E’ l’ultimo sussulto di una Nazionale che guadagna un punto fuori casa, utile in media inglese, a patto che la squadra ritrovi ritmo e precisione nei passaggi.

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