Atalanta, dalla Viola alla Gioia in quattro passi. Scamacca super

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L’Atalanta comincia a raccogliere. Il primo obiettivo raggiunto è la finale di Coppa Italia, che si disputerà il 15 maggio a Roma contro la Juventus.

La Dea vi arriva vincendo una partita che è stata vibrante fino all’ultimo secondo nella quale è successo di tutto e regalato tante emozioni. La Fiorentina è stato un osso duro da mordere, ma i nerazzurri hanno avuto la capacità, anche un po’ fortunosamente, di andare in vantaggio dopo soli 8’. E da lì ha cominciato a costruire il suo percorso.

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L’atteggiamento visto in campo dai nerazzurri è stato dello stesso tenore di quello applicato contro il Liverpool. Sembra un copione che riesce bene a questa squadra che quando conquista palla ha la grande qualità sulla ripartenza di giocarsi con grande tecnica le palle sugli attaccanti.

Atalanta
Teun Koopmeiners (Foto di Alberto Mariani)

Ma su tutti, questa sera, va fatto un elogio a Scamacca, cresciuto in maniera strepitosa. Non tanto per le sue capacità balistiche (che non è poco), ma perché si è trasformato da giocatore apatico, che aspettava la palla in area per colpire, a regista d’attacco. Scende fino alla trequarti per ricevere, tenere palla e smistarla con passaggi illuminanti.

E poi i gol che ha fatto questa sera, sì i gol, perché di gol ne ha fatti due (uno annullato per un pestone precedente di Koopmeiners su Beltran), uno più bello dell’altro. E se il Var ha tolto il primo, già bello, Gianluca ne ha fatto un secondo ancora più bello e spettacolare in plastica semirovesciata. Merita la copertina dell’album Panini. E poi quell’imbucata dove stava per presentarsi tutto solo davanti a Terracciano, ma atterrato da Milenkovic che si è preso il rosso per fallo da ultimo uomo.

Da lì in poi la partita è cambiata. Fin lì, e dopo il gol dell’Atalanta che aveva rimesso in pari la gara per il gol subito all’andata, la partita era stata una battaglia a tutto campo e su tutti i palloni. Lo spartito della Viola è stato lo stesso dell’andata. Palla lunga di Terracciano sugli avanti toscani per tagliar fuori il centrocampo dell’Atalanta, ma questa volta ogni uomo era marcato stretto in ogni zona del campo e la Fiorentina ha fatto molta fatica a trovare la via della porta. Di tiri se ne sono visti pochi, di parate di Carnesecchi pochissime.

Gli atalantini festeggiano il gol di Koopmeiners (Foto di Alberto Mariani)

Molte più occasioni ha avuto, invece, l’Atalanta che è sempre stata micidiale sulle ripartenze. De Ketelaere, Ruggeri, lo stesso Koopmeiners non hanno avuto la necessaria lucidità per colpire. Koopmeiners sì, lo aveva fatto all’8’ quando Scamacca tentando di aprire sul compagno a centrocampo incocciava le gambe di Mandragora e la palla arrivava all’olandese che non si è fatto pregare due volte. È andato avanti e ha colpito Terracciano infilandolo con un tiro incrociato.

La suggestiva sciarpata iniziale della Nord è esplosa in tutta la gioia pregustando una serata memorabile.

Dopo l’espulsione di Milenkovic Italiano è stato costretto a togliere Belotti e Beltran per coprirsi; ed è cominciato un assalto alla carovana da parte degli atalantini con i viola a spendere moltissime energie per non subire il gol e tentare, disperatamente, di trovarne uno. E lo ha trovato proprio con Martinez Quarta (da poco entrato) che è andato tutto solo a colpire di testa su una punizione ben calciata da Biraghi.

Già concedere una punizione da quella zolla è stato sconsiderato, ma lasciare Martinez Quarta a saltare tutto solo in area in superiorità numerica è colpevole da parte della Dea che in quel momento ha visto i fantasmi, perché sull’1-1 in finale ci sarebbe andata la Fiorentina.

Gasperini-Gritti operavano i cambi e il messaggio è stato: vogliamo chiuderla prima del 90’. Quindi dentro tutti gli attaccanti: Scamacca, De Ketelaere, Miranchuk, Lookman e Pasalic. Ed è cominciato l’assalto alla diligenza continuo e costante, che ha messo sotto pressione la difesa arcigna e affollata della Fiorentina.

Al 75’ De Ketelaere appoggia di testa una palla a mezza altezza per Scamacca a centro area che gira con rapidità, in elevazione elastica, verso la porta. Un gol strepitoso. Mancano 15-20’ alla fine (recupero compreso) e la partita è di nuovo in parità.

Su un fallo laterale sulla trequarti a favore della Viola i fiorentini si buttano tutti avanti alla ricerca disperata del gol. Ma la palla viene intercettata da Hien che la dà a De Ketaleare. I nerazzurri ripartono in velocità e la palla viene data a Lookman che al 91’ realizza il gol del 3-1. Fermi tutti. Il guardalinee alza la bandierina: è fuorigioco. Lo stadio ammutolisce. Occorre la verifica del Var che ci mette un po’. E se ci mette un po’ significa che non è poi così chiaro. E, infatti, alla fine La Penna indica il dischetto del centrocampo. È euforia totale.

E per non farsi mancare la ciliegina sulla torta, al 98’ altra ripartenza, stavolta la palla è per Pasalic che di scavetto supera Terracciano e piazza il poker.

Atalanta
La gioia finale (Foto Atalanta.it)

Per l’Atalanta sarà ancora triplete e di sicuro anche la partecipazione alla Supercoppa.
Ora testa a domenica, perché al Gewiss arriva l’Empoli e se tanto mi dà tanto…

Atalanta-Fiorentina 4-1

Reti: 8’ Koopmeiners; 68’ Martinez Quarta; 75’ Scamacca; 95’ Lookman; 98’ Pasalic.

Atalanta:Carnesecchi; Djimsiti, Hien, Kolasinac (70’ Pasalic); Zappacosta (74’ Miranchuk), Ederson (70’ Lookman), De Roon, Ruggeri; Koopmeiners, Scamacca, De Ketelaere. All. Gritti.

Fiorentina: Terracciano; Dodò (83’ Kayode), Milenkovic, Ranieri, Biraghi; Bonaventura, Mandragora (83’ Comuzzo); Gonzalez, Beltran (60’ Duncan), Kouamé (83’ Ikoné), Belotti (55’ Martinez Quarta). All. Italiano.

Arbitro: La Penna della sezione di Roma.