Stendardo giallorosso in C.Italia

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La Roma è squadra che tiene alla Coppa Italia in modo particolare e lo dimostra ottenendo la qualificazione ai quarti di finale con un secco 3-0 ai danni dell’Atalanta, dichiaratamente desiderosa di proseguire l’avventura nella competizione che a fine stagione per qualcuno potrebbe valere la qualificazione alla Europa League. I giallorossi di Zeman spengono i sogni e le ambizioni dei bergamaschi, mettendo a frutto errori e ingenuità che spianano la strada al netto successo. Tutto ciò, nonostante la Roma in vantaggio di tre reti dal 9’ del secondo tempo resti in dieci, dando prova di solidità in tutti i reparti. Le ottime cose messe in mostra nel vittorioso incontro di campionato contro la Fiorentina si riflettono anche nell’impegno infrasettimanale con una prestazione non altrettanto eccellente ma nel complesso convincente. La Roma conferma di essere in crescita e mette in mostra forze nuove e giovani che rendono ancora più ampia la rosa a disposizione di Zeman. L’Atalanta, partita bene, compromette la sua gara in dieci minuti, tra il 21’ e la mezz’ora del primo tempo, e subisce il ko definitivo a inizio ripresa, senza riuscire successivamente a sfruttare la superiorità numerica.

Nella Roma restano in panchina Totti, Florenzi, Marquinho e Tachtidis. Zeman affida la regia a De Rossi, affiancato da Bradkey e Pjanic, retrocesso a centrocampo, con Lopez, Osvaldo e Destro trio d’attacco. Stekelenburg torna tra i pali, confermati Piris e Balzaretti esterni difensivi, mentre Burdisso e il non ancora 18enne esordiente Romagnoli sono i due centrali. Il turnover di Colantuono si limita alla retroguardia, dove sono schierati Raimondi, Matheu, Lucchini e Brivio davanti a Consigli. Il 4-3-3 atalantino, che si trasforma in 4-5-1 in fase difensiva, vede Carmona, Cigarini e Cazzola a centrocampo, con Schelotto e Moralez esterni a sostegno di Denis. I primi 20’ sono all’insegna dell’equilibrio, con due sole conclusioni ad opera dei giallorossi, entrambi su calcio di punizione, all’8’ di De Rossi con pallone centrale parato da Consigli e al quarto d’ora con Pjanic che manda alto. Dopo un abbraccio in area atalantina di Raimondi a Destro che solleva le proteste romaniste, al 21’ il risultato di sblocca per merito di Pjanic che carica il destro e dal limite dell’area piega le mani a Consigli, autore nella circostanza di una grossa indecisione. Dopo il gol che spezza l’equilibrio, lo stesso Pjanic viene ammonito. L’Atalanta prova a reagire. Al 24’ Cigarini calcia di destro al volo su corner di Moralez e sfiora il palo destro della porta romanista. Al 27’ colpo di testa di Cazzola su cross tagliato di Cigarini e pallone oltre la traversa. Da dimenticare, invece, la prima e unica conclusione di Denis che manda abbondantemente a lato. L’Atalanta tiene alto il baricentro e la Roma ne approfitta. Alla mezz’ora Osvaldo si inserisce tra Raimondi nell’intento di retrocedere e il portiere Consigli, beffandoli rubando e accompagnando il pallone in rete. Il raddoppio, frutto di una grave ingenuità difensiva, spezza le gambe all’Atalanta. Al 33’ Raimondi si riscatta parzialmente fermando Pjanic prima del tiro a due passi dalla porta. Nel finale di primo tempo l’Atalanta prova a spingere. Al 43’ Lucchini con una conclusione dai 16 metri sfiora l’incrocio dei pali, poi un tiro cross di Moralez viene bloccato dal portiere Stekelenburg.

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A inizio ripresa Colantuono richiama Cigarini e inserisce De Luca nel tentativo di riagguantare il risultato, ma l’iniziativa è ancora di marca romanista. Dopo 2’ un tiro di Pjanic deviato da un atalantino finisce di poco a lato. Al 6’ assist da manuale di Pjanic per Destro che entra in area alle spalle di Raimondi e insacca il pallone rasoterra nell’angolo alla sinistra di Consigli. Il 3-0 chiude ogni discorso e due minuti dopo Consigli con un colpo di reni devia oltre la traversa un tiro insidioso di Piris. Al 9’ Osvaldo prova a liberarsi in area della morsa di Matheu, raggiunto da una gomitata. L’arbitro non esita un istante ed espelle l’attaccante giallorosso. Gelo di Zeman al momento dell’uscita dal campo di Osvaldo, che mette a nudo ancora una volta il suo punto debole. Nel frattempo Parra sostituisce Denis e poco dopo Raimondi viene ammonito. Al 14’ il rasoterra di Brivio è quella che una volta si definiva telefonata. Zeman deve sostituire Destro infortunato e sceglie Marquinho, che alla prima azione protesta per un pallone intercettato in area atalantina con il braccio da Raimondi. La squadra di Colantuono passa alla difesa a tre e prova ripetutamente gli affondo. Al 19’ si assiste prima alla parata decivisa di Stekelenburg su colpo di testa di Brivio e poi a un salvataggio sulla linea di Balzaretti su colpo di testa di Schelotto deviato da Bradley. La Roma si difende con ordine ma non rinuncia a ripartire, nonostante l’inferiorità numerica. A metà ripresa Moralez si lascia andare in area giallorossa e viene ammonito per simulazione. Subito dopo lascia il campo per fare posto a Troisi. Alla mezz’ora nelle file giallorosse fuori Balzaretti e dentro il giovane Dodò, che al 33’ scatta sulla fascia sinistra e serve in profondità Marquinho, il cui tiro viene respinto da Consigli. Al 35’ il pallone colpito di testa da De Luca davanti alla porta della Roma finisce sul braccio di Piris, ma l’arbitro Russo sorvola. Al 37’ Stekelenburg compie un intervento strepitoso opponendosi a un colpo di testa di Parra da non più di un metro e negando di fatto il gol della bandiera all’Atalanta, che torna a concentrarsi sul campionato. A Bergamo c’è da sbrogliare la grana Stendardo, volato a Salerno per sostenere l’esame di abilitazione alla professione di avvocato anziché rispondere alla convocazione per l’impegno di Coppa Italia.