Una gioia scatenante dal colore azzurro. E’ quella che ha innescato il gol capolavoro di Mario Balotelli, autore del pareggio nell’amichevole ginevrina contro il Brasile. Una rimonta meritata, avviata da Daniele De Rossi e completata da SuperMario con un’esecuzione di stampo galattico, nei primi minuti della ripresa dopo un primo tempo chiuso con due gol al passivo, frutto di altrettante disattenzione della squadra azzurra. Di solito le amichevoli portano male all’Italia e a Cesare Prandelli in particolare. In questo caso la sfida con i carioca aveva il sapore del test match. Ovvero, il risultato conta eccome. Per questo motivo la prima parte di gara, dopo tre interventi decisivi di Julio Cesar tra i pali del Brasile, aveva guastato la festa con i due palloni finiti alle spalle di Buffon: il primo al 33′ con Fred, punta centrale nel 4-2-3-1 verdeoro, e al 42′ con Oscar, bravo a finalizzare una ripartenza dell’astro Neymar. Balotelli, resosi ancora pericoloso tra le sue reti brasiliane con una pericolosa conclusione di destro, aveva in serbo le cartucce migliori nella ripresa. La squadra azzurra, schierata con Maggio, Bonucci, Barzagli e l’esordiente De Sciglio sulla linea difensiva, il trio De Rossi-Pirlo-Montolivo a centrocampo e in attacco con Giaccherini, Balotelli e Osvaldo, si è sbloccata definitivamente con l’ingresso di El Shaarawy a fianco di SuperMario e al posto dell’italoargentino. Dopo 8′ la cresta milanista ha costretto Julio Cesar a rifugiarsi in angolo e dalla bandierina è arrivata la parabola su cui si è avventato Daniele De Rossi per dimezzare lo svantaggio. Tre minuti ancora per assistere al tiro di destro a giro, capolavoro di Balotelli che ha lasciato di sasso l’ex portiere interista. L’Italia del secondo tempo è apparsa inarrestabile. A fermarla ci ha pensa Julio Cesar, decisivo al 18′ quando si è opposto miracolosamente a Balotelli, che alla mezz’ora insieme a Cerci, in campo al posto di Pirlo, si è ritrovato nella condizione di mettere nel sacco il terzo gol. Diciamolo senza tema di essere smentiti. La maggio parte delle penne erano pronte a sottolineare l’ennesima lezione dei brasiliani all’Italia, ma siccome le gare vanno giocate fino al 90′ e oltre e giudicate solo dopo il triplice fischio, ecco che le prospettive cambiano e la reazione dell’Italia, più ai propri errori che ai meriti dell’avversario, può rappresentare una pagina nuova nel calcio azzurro. Affermare che il pareggio sta stretto all’Italia di Prandelli equivale a un trionfo rispetto alle aspettative della vigilia. Il Brasile, come sempre accade, nulla ha regalato. L’Italia ha preso meno di quanto avrebbe potuto. Di certo c’è che Balotelli cresce in campo internazionale e intorno a lui la statura del gruppo azzurro. E ci sono risposte anche sul piano tecnico-tattico, come la dimostrata convivenza possibile tra De Rossi, Pirlo e Montolivo, l’ottimo esordio del ventenne De Sciglio e quello non meno importante di Cerci, che nella fattispecie ricorda i grandi interpreti della fascia destra, Bruno Conti e Franco Causo, gente da mondiale.