Non è riuscito il miracolo sportivo alla nostra Sarita, anzi. La durissima lezione impartita da Serena Williams ha spazzato via tutte le speranze in meno di un’ora di gioco. Imbarazzante la superiorità della numero 1 al mondo che in una semifinale del torneo parigino, ha lasciato all’azzurra solamente un gioco, nemmeno fosse una sprovveduta incontrata nei primi turni di un torneo satellite. Onestamente non si può nemmeno pensare di giocarsela contro una avversaria che ha dalla propria troppa forza fisica nei confronti della nostra campionessa. Sarebbe come inscenare un incontro di pugilato fra un peso mosca ed un peso massimo, con l’aggravante che il più “piccolo” non possa nemmeno muoversi troppo sul ring, per cercare di “scappare” dalla furia avversaria. Il match terminerebbe dopo pochi colpi e così è stato. 6/0 6/1 in 46 minuti. Peccato davvero, ma nei nostri occhi deve rimanere quanto Sara ha fatto per arrivare fino alla semifinale, quanto era “umanamente” possibile e questo la rende ancora di più una vincente. Ad affrontare il “ciclone” Williams sarà Maria Sharapova, intenzionata a difendere con i denti il titolo conquistato nel 2012, impresa tutt’altro che semplice. Ottima la prova della siberiana che sconfigge in semifinale Victoria Azarenka, impedendole di proseguire nel sogno “Grande Slam”. 6/1 2/6 6/4 il punteggio finale dopo una partita dai tre volti con dominio di Maria nella prima parte, recupero della bielorussa nella seconda ed infine nuova fuga della numero 2 del mondo, che resisteva al rientro dell’avversaria. 2 ore e 10 minuti di tennis non certo “scintillante”, ma che comunque vale l’ingresso in finale.
(commento di Luca Polesinanti)