Balo-Pirlo eroi al Maracanà

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Balo PirloEsordio vincente dell’Italia in Confederations Cup. Gli azzurri battono 2-1 il Messico sfatando il tabù dello stadio Maracanà dove la Nazionale non aveva mai segnato. A segno Andrea Pirlo, autore di un magistrale calcio di punizione che al 27’ regala il vantaggio alla squadra di Prandelli, disposta ad albero di Natale (4-3-2-1) con Balotelli unica punta, De Rossi, Pirlo e Montolivo a centrocampo, Marchisio e Giaccherini trequartisti, in difesa davanti a Buffon ci sono Abate e De Sciglio esterni e Barzagli e Chiellini centrali. Il regista della Juve e della Nazionale, man of the match, festeggia così nel migliori dei modi la centesima presenza in maglia azzurra. E nella ripresa Pirlo ci riprova, sempre su calcio piazzato, una volta facendo passare il pallone sotto la barriera senza che a Montolivo riesca il tap-in, poi sfiorando l’incrocio dei pali. Purtroppo, cinque minuti dopo il gol dell’1-0 Barzagli si fa superare in area dal messicano Dos Santos e lo contrasta fallosamente. Hernandez trasforma il conseguente penalty spiazzando Buffon. Peccato che in precedenza, prima del vantaggio azzurro, ci fosse un calcio di rigore limpidissimo proprio su Pirlo letteralmente affossato dai difensori messicani. Balotelli fa le prove di tiro nel primo tempo, chiamando in causa un paio di volte il portiere avversario che se la cava con qualche difficoltà. Nella ripresa SuperMario diventa protagonista, vedendosi negare un fallo evidente commesso ai suoi danni mentre entra in area da solo e rischiando per le proteste. A metà ripresa Prandelli cambia assetto, inserendo Cerci per Marchisio e passando al 4-3-3. Giaccherini, folletto imprendibile anche quando il ritmo cala, serve verticalmente Balotelli che vince il confronto con Rodriguez e segna di forza il gol che vale la vittoria. Si toglie la maglia e si fa ammonire banalmente, poi però esce dal terreno di gioco del Maracanà con una standing ovation quando lascia il posto a Gilardino. Nel finale in campo anche Aquilani al posto dell’esausto Giaccherini. L’Italia non è ancora al meglio della condizione fisica, ma Prandelli le ha conferito l’assetto e l’equilibrio giusti. Il 4-3-2-1 permette di sfruttare al meglio le fasce laterali e a Pirlo la libertà di costruire. Una partita bene interpretata dall’inizio alla fine, fatta di calcio ragionato ed efficace espresso con i ritmi giusti. L’unico richiamo va a Balotelli, che si becca un giallo evitabilissimo per aver tolto la maglia e mostrato i muscoli. E’ un successo di radici bresciane, come quello di Cesare Prandelli, nato in provincia, Mario Balotelli e Andrea Pirlo, che hanno giocato e si sono messi in evidenza con la maglia delle Rondinelle.

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