Il ritorno di Giancarlo Finardi nei ranghi tecnici dell’Atalanta, in qualità di viceresponsabile del settore giovanile, vale come garanzia di continuità della lunga e proficua attività di Mino Favini, il mago di Meda che ha fatto del vivaio atalantino una delle migliori fucine a livello nazionale. Finardi torna dopo sei anni e si appresta, tempo una stagione, ad assumere per intero la responsabilità che fino al 2014 rimane sulle spalle del grande maestro, al quale è legato da uno stretto rapporto di stima e amicizia.
Classe ’54, bergamasco della Bassa, Finardi, ha ricoperto il ruolo di responsabile del vivaio della Cremonese, ma anche quelli di vice di Emiliano Mondonico e consigliere di amministrazione del club grigio rosso. L’arrivo a Zingonia lo fa diventare qualcosa di più di un semplice collaboratore di Favini. Nel suo palmares ci sono le tre vittorie in coppa Italia con la Primavera nerazzurra e la panchina della prima squadra nel finale della stagione 2003, quando subentrò a Vavassori per tentare di salvare la squadra dalla serie B, ma terminò la sua avventura con lo sfortunato spareggio perso contro la Reggina.
Il sorriso di Mino Favini è il commento migliore al ritorno di Finardi al centro sportivo di Zingonia. L’Atalanta mostra di guardare avanti e le polemiche recenti in relazione alle scelte tecniche per le squadre giovanili, peraltro affrontate e sopite dal dg Pierpaolo Marino, sono superate proprio dalla scelta operata. Favini appare contento di poter passare il testimone a chi lo ha saggiamente affiancato in passato e appare disposto ad ascoltarlo come un allievo nei confronti del maestro. Finardi, tra i più profondi conoscitori del calcio giovanile, dimostra di possedere i requisiti adatti per interpretare con lo spirito giusto il progetto atalantino, che Favini ha portato avanti con successo per vent’anni.