Nel nostro piccolo, anche per la storia del tennis azzurro, questa edizione di Wimbledon, rimarrà impressa nella memoria, perchè 26 anni dopo il successo di Diego Nargiso, il 17enne Gianluigi Quinzi si aggiudica il torneo juniores sconfiggendo in finale il coreano Hyeon Chung 7/5 7/6 (7-2). Una gioia da festeggiare e preservare, prima che l’entusiasmo e le aspettative travolgano questo giovane italico talento. Già si sprecano i paragoni illustri (addirittura qualcuno parla già di “Nadal italiano”!) e la speranza (crediamo non vana) è quella che nella testa del neo-vincitore non scansino le raccomandazioni giornaliere che il coach Eduardo Medina, continua ad inculcare. Senza scomodare illustri giocatori del passato, basta tornare con la memoria proprio al nostro Diego Nargiso, per ricordare quante e quali difficoltà abbia incontrato poi nel passaggio ai “prof”, andandosi a ritagliare un’onesta carriera (più come doppista che come singolarista), ma nulla più. Gianluigi ha faccia tosta, talento e fisico per diventare un ottimo giocatore, ma non bastano per essere un campione. La strada sarà ancora lunghissima, gli allenamenti e le difficoltà infinite, non ci resta che augurargli una magnifica carriera, splendida come il sorriso che ci ha offerto al momento dello storico successo.
(commento di Luca Polesinanti)