Straneo ma vero argento

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StraneoL’impresa di Valeria Straneo, argento nella maratona ai mondiali di atletica di Mosca, è di quelle straordinarie. La 37enne alessandrina, nome poco noto agli sportivi che in massa si concentrano sui top player, fa parlare di sé per aver saputo trasformare una grave malattia in occasione di rivincita. Affetta da sferocitosi, un fardello di origine genetica che ne limitava le prestazioni, ha subito tre anni fa l’asportazione della milza e da allora ha cominciato a volare. Mamma di due bambini, Valeria non si è arresa, presentandosi al via della gara più lunga con la voglia di fare risultato. In testa nei primi 40 km, è stata raggiunta e superata nel finale dalla keniana Edna Kiplagt, campionessa del mondo in carica e grande favorita della vigilia. La Kiplagat ha tagliato il traguardo sulla pista dello stadio Luzhniki con il tempo di 2’25″44, con un vantaggio di 13 secondi sulla Straneo e di due minuti sulla giapponese Kayoko Fukushi. Si tratta della seconda medaglia conquistata dall’Italia nella maratona femminile ai campionato mondiali dopo il bronzo conquistato da Ornella Ferrara a Goteborg nel 1995. Elettrizzanti gli ultimi chilometri con un testa a testa tra Straneo e Kiplagat. Lo scatto della campionessa del mondo in carica a due chilometri dal traguardo non ha permesso all’azzurro di reagire, ma il secondo posto a 37 anni regala un risultato storico.

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