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Abbraccio tricolore

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Federica Sorrentino

La presenza della Nazionale azzurra di calcio ha assunto un significato che va oltre la partita disputata al Gewiss Stadium. Valori e sentimenti hanno raggiunto la comunità bergamasca, sportiva e non, che ne ha percepito la genuina espressione. Il grande tricolore che ha ricoperto la curva nord è un’immagine che resterà scolpita perché assume un significato particolare. In quel settore, un anno fa, c’erano 9.121 cuori che spingevano l’Atalanta in campo. Quegli stessi che, in modi e forme diverse, nei mesi più difficili dell’emergenza hanno trasfuso lo spirito che li lega alla squadra in una gara di impegno e generosità ineguagliabile. La forzata lontananza dallo stadio è stata ripagata dai risultati che il gruppo di Gian Piero Gasperini ha raggiunto interpretando e facendo propri valori e sentimenti della gente bergamasca. La curva che ci piace, quella in movimento dei tifosi della Dea, attende di occupare e rianimare quel settore, fiore all’occhiello architettonico di uno stadio da sempre casa dell’Atalanta. Ma per tornare al calcio che veda protagonisti calciatori in campo e pubblico sugli spalti, ci viene chiesto ancora una volta di tenere duro. Se la tempra sarà quella dei cuori della curva, la curva nord, e il senso di responsabilità che ci ha accompagnato in questi mesi non verrà meno, riusciremo a frenare la curva che non ci piace, quella dei contagi. La partita contro il coronavirus è ancora lunga, ma l’andamento che ci auguriamo di raccontare è quello di un’Atalanta in continua ascesa, che riesca a rimanere tra le prime della classe a livello italiano ed europeo, mentre con i nostri buoni e giudiziosi comportamenti, che si accompagnano inevitabilmente a qualche rinuncia, saremo in grado di dare un contributo decisivo a contenere e poi eradicare la minaccia virale.

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Tra le rinunce, per migliaia e migliaia di tifosi atalantini, c’è il non poter assistere in presenza alle partite ancora per qualche tempo. Straordinario, tuttavia, vedere come coloro i quali amano l’Atalanta riescano a far arrivare il proprio sostegno e la propria vicinanza in molteplici forme, come è accaduto con il corteo che ha accompagnato i giocatori della Dea fino all’ingresso del Gewiss Stadium, in occasione della prima partita casalinga di campionato.

Mai come in questo periodo, vale sempre di più il motto “Mola mia” che caratterizza da sempre Bergamo e i bergamaschi. Messaggio che è motore dell’anima, che serve a trovare la forza per affrontare i momenti più difficili, nella vita come nello sport.