Luca Lembi
Senza stadio e senza la socialità che ne ha contraddistinto la nascita e le iniziative. Per il Coordinamento Club Amici dell’Atalanta si chiude l’anno più buio della storia, quello che ha segnato profondamente Bergamo lasciando tracce di dolore e costretto migliaia di soci (se ne contano 5.500 complessivamente affiliati ai vari club) a rinunciare a seguire la squadra in casa e in trasferta, all’appuntamento con la Camminata nerazzurra di fine campionato a primavera e a non potere dare luogo alla tradizionale cerimonia per la consegna dei premi annuali ai protagonisti del Mondo Atalanta. Dietro ogni evento c’è tanta e concreta solidarietà. Nel corso degli anni ne è stata dispensata per 600mila euro. Una montagna di aiuti. Marino Lazzarini, che del Coordinamento Club Amici dell’Atalanta è il presidente e punto di riferimento, non nasconde la propria amarezza. Anche perché la pandemia ha colpito tutti e cancellato di colpo colori e atmosfera che hanno avvolto da sempre la Dea in campo. L’amore per l’Atalanta è diventato un amore a distanza. Ritrovarsi per attraversare le vie della città era diventato un momento di partecipazione collettiva, con intere famiglie coinvolte e un serpentone di cuori in piazza. L’ultima camminata nerazzurra, per la cronaca, è datata 30 maggio 2019. “Quest’anno avevamo già preparato le magliette con la firma di Gian Piero Gasperini – dice Marino Lazzerini – Non sappiamo se potremo organizzarla a maggio 2021, tanto più che c’è da verificare l’adesione degli sponsor in un periodo certamente non facile per le aziende alle prese con il calo di fatturato. Eventualmente penseremo a un piano B per riuscire a vendere le maglie (18mila pezzi) e ottenere il ricavato da elargire in beneficenza. Una soluzione, in caso estremo, potrebbe essere una camminata virtuale”. Una cosa, però, è riuscita. A metà dello scorso mese di settembre, il Centro Coordinamento degli Amici dell’Atalanta ha consegnato alle quasi cento sezioni di città e provincia i nuovi drappi nerazzurri con la scritta “Grazie scèc” e “A’n sè amò ché“, ovvero “Grazie ragazzi” , “Siamo ancora qui”, rivolta a staff tecnico, dirigenza e società come forma di ringraziamento per risultati raggiunti nell’ultima stagione sportiva. Il dialetto bergamasco è stato preferito per sottolineare lo spirito di appartenenza dei sostenitori nerazzurri all’Atalanta. I drappi “A’n sè amò ché” sono stati posti in vendita al costo di 5 euro ciascuno e il ricavato devoluto in beneficenza.