Atalanta, contro la Roma serve la spensieratezza dei millennials

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Chissà se la Roma arriva stanca a questa partita, dopo gli sforzi che ha dovuto mettere in campo per vincere ai supplementari contro gli inglesi del Feyenoord. Certo che i capitolini sono temibilissimi, tanto più il suo allenatore, quel marpione di Mourinho, che ne sa una più del diavolo.

Tante volte abbiamo visto come il portoghese sia riuscito a dare lezione di calcio a Gasperini, con sapienti tattiche di gioco. L’Atalanta, dal canto suo, arriva da un periodo così-così. Tanti gli infortuni che affliggono la Dea e una identità non ancora definita con risultati altalenanti. I nerazzurri sinora hanno sempre navigato, sì, nelle alte sfere della classifica, senza mai produrre quel gioco scintillante delle edizioni precedenti. Il mirabolante gioco d’attacco ha perso lo smalto di un tempo.

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All’andata contro la Roma fu un’Atalanta vincente, che si era affidata ai millennials: Scalvini (schierato a centrocampo, realizzò un bellissimo gol), Hojlund e Okoli (che da tempo ormai siede solo in panchina). Dopo sette giornate l’Atalanta era prima in classifica con soli tre gol subiti. Oggi non si può dire che vi sia continuità con quella squadra. È cambiato molto, anche se alcune cose sono virate in meglio.

E allora, cosa aspettarci da questa gara? Intanto la classifica che con la restituzione dei 15 punti alla Juventus (ottenuti regolarmente sul campo, questo bisogna dirlo), manda l’Atalanta al settimo posto. E con il settimo posto nulla è garantito. Se la Fiorentina vincesse la Conference League o la Coppa Italia, l’Atalanta rimarrebbe fuori da tutto.

Ma questo può essere uno stimolo perché l’Atalanta cerchi di fare più punti possibile per ottenere il sesto posto in classifica. L’impegno con la Roma può essere definito severo e di alto livello, ma sono proprio queste le partite che fanno fare la differenza in un campionato. E nessuno regala niente a nessuno.