Atalanta, illusione ottica: dopo Scamacca il nulla. E il Cagliari la ribalta

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Sembrava facile, visti i primi 30 minuti. Il Cagliari aveva assunto un atteggiamento prudente, aspettava l’Atalanta nella sua metà campo e i nerazzurri arrivavano con una certa facilità nelle zone di Scuffet. Al 13’ l’Atalanta trovava un bel gol sul filo Koopmeiners (ieri sottotono), Lookman (ha sbagliato a scegliere i tacchetti delle scarpe visto che continuava a scivolare) e scavino finale di Scamacca. Tutto troppo facile. Ma Ranieri, da vecchia volpe del calcio qual è, ha saputo leggere la situazione e ha immediatamente aggiustato le cose. Si è messo a difendere a tre conquistando superiorità numerica in mezzo al campo e da lì ha cominciato a pressare un po’ di più e a invadere la metà campo nerazzurra. Gasperini non è riuscito a operare cambiamenti per rimettere le cose a posto (sta forse perdendo colpi?).

Gli atalantini andavano spegnendosi un poco alla volta. I cambi non sono riusciti a dare quel quid necessario per dare la scossa necessaria. Poi all’unica vera e bella azione, il Cagliari trovava il gol del pareggio. Al 42’ Shomurodov con una finta di corpo mandava fuori tempo tre atalantini che gli erano piombati addosso e apriva per l’accorrente Augello che, tutto solo (ma Hateboer dov’era?) poteva battere con sicurezza a rete.

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Atalanta
Luca Percassi accigliato (Foto Atalanta.it)

Nella ripresa entra Bakker al posto di Hateboer e Zappacosta si mette a destra. L’olandese non è mai entrato nelle grazie di Gasperini e all’86’ lo sostituisce con Ruggeri. Per Bakker è la definitiva bocciatura, avvenuta sotto gli occhi dell’amministratore delegato Luca Percassi e del direttore sportivo Tony D’Amico, presenti in tribuna. Lui capisce e, mesto mesto, se ne va direttamente negli spogliatoi.

Il Cagliari è riuscito a invertire l’inerzia della gara e ha cominciato ad aumentare i giri dell’intensità e dell’agonismo, mentre l’Atalanta sembrava pagare qualcosa in freschezza atletica, nonostante il turn over. I sardi dimostrando più grinta e conquistavano tutte le seconde palle. Tra le file nerazzurre serpeggiava anche un po’ di nervosismo, visto che il risultato non stava andando per come si pensava.

Tanto che alla fine, all’89’ su un cross di Luvumbo, Viola in mezzo a due difensori atalantini riusciva a colpire di testa e a spiazzare Carnesecchi. Nulla da fare.

Con quella di Cagliari l’Atalanta ha subito la decima sconfitta. E dieci sono tantissime. Il Bologna, per fare un esempio, di sconfitte ne ha subite 5. Come la Juve e il Milan. Mi sa che oggi si è persa una grossa occasione per rimanere agganciati al trenino della Champions. Ci sarà da lavorare per confermare almeno l’Europa League, perché il campo sta dicendo che questa squadra aveva forse illuso, ma la realtà dice ben altro.

Attendiamo tempi migliori. E giovedì già c’è un altro ostacolo sulla carta insormontabile: il Liverpool. E speriamo che energie e motivazioni tornino a dominare le menti degli atalantini.

CAGLIARI-ATALANTA 2-1

Reti: 13′ Scamacca, 42′ Augello, 88′ Viola.

Cagliari: Scuffet 6.2, Nandez 7.2 (79′ Zappa 6.2), Mina 6.7, Dossena 7.3, Augello MVP 8 (79′ Azzi 6.2), Sulemana 6.6, Deiola 6.8 (86′ Wieteska 6.1), Makoumbou 6.2, Oristanio 6.4, Gaetano 6.4 (79′ Viola 7.4), Shomurodov 7.1 (67′ Luvumbo 6.6). A disposizione: Radunovic, Aresti, Lapadula, Viola, Prati, Hatzidiakos, Jankto, Obert, Kingstone, Di Pardo. Allenatore: Claudio Ranieri 6.70.

Atalanta: Carnesecchi 6, Toloi 6.3, Djimsiti 6.6, Kolašinac 6.6, Hateboer 6.3 (46′ Bakker 6.2, 86′ Ruggeri 5.9), Éderson 6.9, de Roon 6.8, Zappacosta 6.6 (67′ Holm 6), Koopmeiners 6.4 (55′ De Ketelaere 5.9), Scamacca 7 (55′ El Bilal 6), Lookman 7.9. A disposizione: Musso, Rossi, Holm, Hien, Pašalić, Adopo, Bonfanti, Miranchuk. Allenatore: Gian Piero Gasperini 6.45.

Arbitro: Antonio Rapuano della sezione di Rimini.