Dopo aver girato tutta la provincia alla ricerca di un impianto sportivo che avesse le caratteristiche adeguate alle indicazioni di LegaPro, l’Atalanta ha scelto Caravaggio.
Così il 7 aprile Umberto Marino ha avvicinato Luigi e Gianni Mombrini, rispettivamente presidente e patron dell’USD Caravaggio, società di calcio che milita nel campionato di Serie D (sono stati da poco ripescati).
L’impianto sportivo ha la bella età di cinquant’anni “ma quando è stato costruito – ha ricordato Gianni Mombrini – è stato pensato con tutti i criteri futuristici del caso”. E ancora oggi, infatti, fa la sua bella figura. “È stato necessario un adeguamento – ha spiegato il sindaco Claudio Bolandrini presentando ufficialmente questa collaborazione con l’Atalanta – che porterà a un miglioramento complessivo dell’impianto”. Che è di proprietà del Comune, concesso per l’attività calcistica all’USD Caravaggio.
L’ufficialità che l’Atalanta U23 potesse competere in LegaPro è stata data soltanto il 4 agosto scorso. Ma l’Atalanta non si è fatta sorprendere. Aveva già preparato tutto staff tecnico e rosa dei giocatori. Mancava giusto lo stadio dove poter giocare. Umberto Marino ha spiegato come da quel 7 aprile a oggi “si è sviluppata una collaborazione meravigliosa. Abbiamo avuto numerosissime proposte di ospitalità, ma il nostro è un progetto (in continuazione e in sintonia con il ritiro di Clusone n.d.r.) fortemente territoriale. I lavori di adeguamento sono quasi al termine, manca poco e speriamo di poter giocare a Caravaggio già da metà settembre. Questo è l’obiettivo. Nel frattempo le partite si giocheranno a Gorgonzola, grazie alla disponibilità della Giana”.
E cosa si vuole di più: un’amministrazione il cui consigliere Giuseppe Prevedini ha ricordato come Caravaggio sia sempre stato un punto di riferimento per la Bassa pianura bergamasca anche dal punto di vista calcistico. Da quei campi di calcio, infatti, sono usciti diversi giocatori, il più noto alla grande platea nazionale è sicuramente Riccardo Montolivo, ceduto proprio all’Atalanta di Favini.
Ma poi si è dovuto fare i conti anche con un sindaco-atalantino, tifoso, che ha ricordato la sua prima partita: un’Atalanta-Milan del campionato 1982-1983 quando entrambe le società militavano in Serie B. Tutto facile, insomma. Anche perché – sottolinea il sindaco Bolandrini – “la ricaduta di questa collaborazione è tutta e solo positiva. Grazie agli adeguamenti posti in essere allo stadio ci ritroveremo con un miglioramento notevole: bagni, spogliatoi, impiantistica e illuminazione tutti adeguati che porteranno miglioramenti anche da un punto di vista energetico. Seggiolini sulle tribune e realizzazione di una sala stampa”.
Un intervento del valore di qualche centinaia di migliaia di euro a cui l’Atalanta partecipa per una parte significativa. Viene ricordata la ricaduta che la presenza della principale squadra di Bergamo porterà al territorio in termini di flussi di persone e si pensa alla ricaduta economica per le attività commerciali della cittadina. Inoltre non è stato trascurato il problema della sicurezza che le partite portano in seno con tifoserie che a volte accendono un po’ troppo gli animi. Anche in questo caso la collaborazione con le forze dell’ordine porta a dire che tutto è sotto controllo.
Questa collaborazione parte con i migliori auspici del caso e ora non rimane che lasciare la parola al campo.