Federica Sorrentino
Il grande murale con i volti di Gasperini e dei protagonisti della grande cavalcata verso la finale di Coppa Italia del maggio 2019, realizzato sulla facciata del grande edificio dei vecchi Magazzini Generali di Bergamo, tra i quartieri Boccaleone e Clementina, non si è affatto sbiadito. Merito di Rosk&Loste, i due writers siciliani di fama internazionale, autori di forme e colore di quei volti, che furono incaricati dalla Lega Serie A di celebrare l’impresa sportiva individuando una zona periferica della città, ma che fosse visibile, nell’ottica di riqualificazione del territorio urbano attraverso l’unione di arte e calcio.
L’opera di street art piacque allora e continua a piacere, perché in definitiva ricorda che le imprese dell’Atalanta non sono finite e i lavori in corso possono riportare la squadra di Gasperini a giocare nuovamente una finale di Coppa Italia per tentare di vincerla. O, meglio, rivincerla, dopo quella conquistata il 2 giugno 1963. Una gioia che non poté essere completamente tale ,perché il giorno seguente l’umanità diede l’addio a Papa Giovanni XXIII. Due anni fa non andò come avevano sperato i 21mila giunti sugli spalti dell’Olimpico a Roma e il mondo locale e internazionale di tifosi atalantini. Perciò c’è voglia di riprovarci.
Il cammino che attende l’Atalanta è un impegno su tre fronti, cioè Campionato, Champions League e Coppa Italia. Si tratta di otto partite in quattro settimane, il che significa scendere in campo per onorare i diversi appuntamenti ogni tre giorni, con la Coppa Italia ogni settimana. Grazie alla sua forza di volontà e alla sua determinazione, la squadra di Gian Piero Gasperini ha tutte le carte in regola per farcela. Sicuramente sarà faticoso dal punto di vista dell’impegno fisico e delle energie mentali necessarie per affrontare tutto ciò, in particolar modo con la consapevolezza di quanto sia importante essere concentrati perché le partite vanno gestite fino all’ultimo pallone, anche quando il punteggio è rassicurante.
La vittoria finale è un sogno che quest’anno potrebbe davvero realizzarsi. Dopo l’eliminazione del Cagliari, potrebbe maturare il tempo del confronto con la Lazio per giocarsi l’accesso alla doppia semifinale. La prospettiva è quella di una vera e propria rivincita. La Coppa Italia vinta nel 1963 resta l’unico trofeo della storia dell’Atalanta e replicare quel trionfo sarebbe spettacolare, specialmente per la maggior parte dei giocatori della Dea che non hanno ancora sollevato un trofeo in carriera.