I punti deboli della Fiorentina di Italiano

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La Fiorentina ha iniziato questa stagione dovendo fronteggiare tre competizioni, con ambizioni elevate, presupposti mantenuti in Conference League con la qualificazione ai quarti di findale dopo ottime prestazioni e in Coppa Italia arrivata in semifinale e con buone prospettive di arrivare in finale. In campionato, invece, il percorso non è stato all’altezza, attualmente si ritrova 12.a; pur se i viola sono una delle squadre che gioca meglio e che crea molto, concretizza poco, ciò è dovuto soprattutto alla difficoltà degli attaccanti di ricevere un pallone con la porta che vi si presenta davanti, ma se toccano palla o legano il gioco sono costretti a farlo spalle alla porta.

Il tecnico Vincenzo Italiano predilige il 4-3-3 e il 4-2-3-1. Privilegia il possesso palla (i viola sono secondi per possesso palla medio a partita in campionato 57,2%, subito dietro al Napoli 61,3%) e la manovra articolata. Lo sviluppo della manovra avviene con ritmi abbastanza elevati, che tendono a mettere fretta all’avversario con la ricerca continua dell’attacco. Sulle fasce terzini ed esterni comunicano fino ad arrivare al cross per la prima punta, ruolo nel quale sono stati smarriti un po’ di gol dopo il trasferimento di D. Vlahovic alla Juventus. Il mister si dimostra ancora una volta uno dei migliori allenatori in circolazione nell’attuare le azioni di pressing e pressione. Quando sono gli altri a tenere palla, i viola adottano un pressing alto, al quale partecipano anche gli attaccanti. Ogni singolo elemento risulta così indispensabile per concretizzare l’idea dell’allenatore. Per quanto riguarda il centrocampo, Italiano ha alternato la soluzione con il vertice basso e due mezzali a quella con due mediani ed un trequarti. In genere comunque il terzetto di mezzo è alquanto fluido nell’occupare diverse posizioni.

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FASE DI POSSESSO
Costruzione – La squadra inizia l’azione con la ricerca del gioco dal basso, con i due centrali difensivi, e con il mediano Amrabat che si abbassa per dare una soluzione alla manovra. L’obiettivo è quello di cercare di verticalizzare l’azione o sulle due mezzali o direttamente sugli attaccanti. Se non è possibile verticalizzare facilmente, allora si cerca un passaggio diretto sul terzino opposto (posizionato largo sulla corsia laterale). Una variante della costruzione di Italiano è con la presenza in campo di Dodò, il quale riceve palla nella zona centrale del campo per poi avanzare palla al piede sfruttando le sue doti tecniche. Un’altra variante è l’uscita palla al piede dei due difensori centrali (Igor e M. Quarta) per poi verticalizzare direttamente sull’ala opposta.

Sviluppo – Lo sviluppo dell’azione avviene prevalentemente sulle corsie laterali prediligendo le triangolazioni terzino-mezz’ala-ala per poi arrivare al cross o traversone. Riguardo il posizionamento dei centrocampisti si osservano delle rotazioni di posizioni, in particolare quando in campo ci sono contemporaneamente Amrabat e Mandragora che si alternano la posizione di mediano/regista, e l’avanzamento di una delle due mezz’ali o entrambe (se Barak e Bonaventura sono in contemporanea in campo) nel gioco di rifinitura.

Lateralità – Il gioco dei viola si basa sul gioco sulle corsie esterne basato su catene terzino-mezz’ala-ala che ruotano le proprie posizioni. Queste catene si sviluppano in diverse modalità:

Il terzino avanza portando palla e arrivando nella metà campo avversaria e scarica sull’ala che si accentra e va giocare all’interno del campo mentre la mezz’ala rimane a coprire posiziona dosi come esterno basso.
L’ala si abbassa come esterno basso per riceve palla mentre il terzino si sovrappone e attaccala profondità e la mezz’ala accompagna l’azione entrando in area per un eventuale cross o aspettando al limite per il gioco di rifinitura.
Il terzino triangola con la mezz’ala e poi verticalizza sull’ala che punta l’avversario nell’uno contro uno per poi finalizzare l’azione.
Nella propria metà campo il terzino serve la mezz’ala, la quale scarica di prima sull’ala e attacca la profondità, l’ala ricevuta la palla si accentra e verticalizza in profondità per l’ala opposta che ha attaccato la profondità.
L’ala si abbassa per ricevere il pallone dal terzino e serve di prima la mezz’ala che ha attaccato lo spazio lasciato libero dalla difesa avversaria.

Rifinitura – In zona di rifinitura, cioè tra la linea di centrocampo e la linea di difesa avversaria, la squadra non gioca molto poiché torna sulle zone laterali, ma effettua molti movimenti con le due ali che svariano cercando sia il tiro che l’uno contro uno e la punta centrale che spesso indietreggia, per ricevere palla e servire gli inserimenti delle mezz’ali o per concludere a porta.

Finalizzazione – La squadra cerca spesso con verticalizzazioni le ali per lasciarle nell’uno contro uno, o per aspettare i terzini in sovrapposizioni, per poi mettere cross o traversoni per la punta e gli altri compagni che riempiono l’area. Inoltre grazie alle caratteristiche tecniche delle mezz’ali servite di sponda dalla punta, si cerca spesso il tiro dal limite dell’area di rigore.

FASE DI NON POSSESSO
Prima azione difensiva
– L’idea base è di rimpicciolire il più possibile il campo, portando tanti uomini nei pressi della costruzione avversaria e proponendo sia marcature a uomo nello spazio sia blitz in zona con palla laterale sui terzini. la squadra esegue un pressing alto sui portatori avversari con tutti i suoi effettivi, per non lasciare libertà di manovra alla squadra avversaria e per provare a recuperare palloni, e attivare i propri attaccanti e sfruttare la loro velocità. Oltre ai tre attaccanti, a turno uno dei centrocampisti si alza per pressare il playmaker avversario per non permettere una costruzione fluida agli avversari e, se possibile, recuperare il pallone e preparare una immediata transizione offensiva.

Difesa a centrocampo – In genere il terzetto di mezzo è alquanto fluido nell’occupare diverse posizioni. Uno dei tre centrocampisti come già detto pressa il play maker avversario e gli altri due stringono e marcano a uomo i centrocampisti centrali avversari( nel caso della partita analizzata erano le mezze ali).

Lateralità – I viola sono una squadra attaccata poco lateralmente e quelle volte che accade si raddoppia l’avversario con il terzino di parte e principalmente la mezz’ala (o un difensore centrale e il mediano va a coprire), affinché non si abbassino troppo i due esterni d’attacco per non complicare le ripartenze della squadra.

Linea di difesa – La linea di difesa ricorda molto quella di Zeman con i due centrali, che giocano in linea tra di loro (linea piatta) per innescare tempestivamente la trappola del fuorigioco e non farsi attirare fuori zona dai movimenti degli attaccanti. La linea difensiva si trova quasi sempre a ridosso della linea di centrocampo. Durante gli attacchi laterali, i difensori centrali tendono a fare una diagonale lunga verso il portiere.

TRANSIZIONE OFFENSIVA
La riconquista e il contrattacco sono l’essenza dell’idea tattica dell’allenatore. Infatti il pressing alto è finalizzato al recuperare palla e verticalizzare: o sulla punta centrale per fare sponda agli inserimenti delle ali e delle mezz’ali o direttamente sugli esterni alti per puntare l’1vs1 o crossare per i compagni in area.

TRANSIZIONE DIFENSIVA
I viola appena persa palla puntano a recuperarla immediatamente, ciò avviene se si riesce ad attuare un contro pressing, in caso contrario la squadra si ricompatta velocemente ognuno nella propria posizione con una linea difensiva molto alta per innescare il fuorigioco avversario.

Punti di forza – Grande ritmo, aggressività e velocità della squadra; Gioco sulle fasce e nelle sovrapposizioni degli interpreti; Linea difensiva molto alta e molto veloce nei recuperi; Buona creatività in zona laterale in rifinitura; Ottima conduzione palla dei difensori centrali.

Punti di debolezza – Poca creatività in zona centrale in fase di rifinitura; Poca finalizzazione da parte delle prime punte; Grosso dispendio di energie può portare a secondi tempi sottotono; Inserimenti degli attaccanti laterali avversari sulle fasce laterali. (Francesco Veloce, Match Analyst associato AIAPC)