Eugenio Sorrentino
La vittoria esterna ottenuta a Parma ha avuto un doppio valore: da un lato permesso all’Atalanta di mantenere il -1 dall’Inter per potersela giocare all’ultima giornata nello scontro diretto; in secondo luogo, ha confermato le risorse fisiche e mentali della squadra di Gian Piero Gasperini, che cambia le posizioni dei propri giocatori in una sorta di scacchiere magico fino a quando le pedine tornano a illuminarsi. E’ successo proprio così allo stadio Tardini, che pure è stato teatro delle prime gare casalinghe di stagione lontano dal Gewiss Stadium, il cui esito ha eroso punti a una classifica che avrebbe potuto raccontare qualcosa di ancora più clamoroso e sorprendente.
A Parma l’Atalanta ha vinto in rimonta, per la settima volta in stagione. Il che, da un certo punto di vista, è confortante per capacità di trasformazione e reazione. Ma varrebbe la pena non esitare così tanto come nel primo tempo, letteralmente regalato alla squadra emiliana, che ha dominato con un gol e un palo del talento Kulusevski, il prodotto del vivaio di Zingonia che ha rimpinguato la cassa dell’Atalanta e si appresta ad approdare alla Juventus. L’estro del giovane svedese di origine macedone si è quasi del tutto dissolto nella ripresa, quando l’Atalanta ha cambiato passo ed è riuscita a ribaltare il risultato con due colpi di classe di Malinovski e del Papu Gomez, che non segnava proprio dalla gara del girone di andata con il Parma. Partita dai due volti, con l’Atalanta che nei primi 45’ mai ha concluso verso la porta degli emiliani, facendo fatica a risalire il campo. Nella ripresa Gasperini ha ridisegnato la squadra, inserendo Malinovskyi, autore del pareggio su calcio di punizione assegnato per fallo su Gomez, e Muriel, il quale ha dato vivacità alla manovra e aperto gli spazi offensivi in combinazione con il connazionale Zapata. A conferma che i colpi di classe autentica fanno la differenza quando tutt’intorno c’è la squadra in cui ognuno recita a dovere la sua parte, la giocata decisiva è arrivata al 39’ grazie a Papu Gomez, autore di un tunnel a Kurtic e di un sinistro forte e angolato che ha gonfiato la rete, lasciando il portiere parmense Sepe letteralmente immobile al centro della porta. Nel finale ancora un paio di occasioni non sfruttate dall’Atalanta, che avrebbe dovuto mettere al sicuro il risultato, prima che Hateboer respingesse da ultimo baluardo un tiro di Dermaku.