Federica Sorrentino
Il bello del calcio è costruire sogni e riuscire a realizzarli. I sogni necessitano di idee concrete e tanto lavoro, di essere tradotti in progetti perseguibili nel rispetto del fairplay finanziario. Nel 2011, riconquistata la serie A, l’Atalanta con la gestione Percassi si è posta l’obiettivo di mantenerla per almeno un decennio. Sappiamo com’è andata. La seconda parte di questo periodo ha visto la squadra riconquistare l’Europa, affermare con Gian Piero Gasperini e la dirigenza una nuova identità di gioco, organizzazione e mentalità, entusiasmante e vincente. Nel mentre il vecchio stadio assumeva l’aspetto di un impianto idoneo a ospitare il calcio internazionale. I risultati non arrivano per caso e l’Atalanta non è una meteora, né una favola, più semplicemente una straordinaria realtà, la grande bellezza del calcio italiano.
La Dea, in particolare negli ultimi anni, ha vissuto una crescita esponenziale, arrivando a sfidare le migliori squadre del mondo e facendo sognare tutti i tifosi. Il raggiungimento dei quarti di finale in Champions League e i risultati ottenuti in Italia, hanno reso l’Atalanta un modello calcistico da imitare dal punto di vista societario e sportivo.
In più, c’è una componente inossidabile ed è rappresentata dal popolo atalantino che vive di passione, attaccamento alla maglia e senso di appartenenza. I tifosi della Dea hanno sempre rappresentato il dodicesimo uomo in campo e, nonostante la loro assenza nell’ultimo anno, la squadra è stata capace di entusiasmare e appassionare.
La devastazione della pandemia che ha colpito Bergamo avrebbe potuto sbriciolare il progetto, invece lo spirito di gruppo ha generato ancora più motivazioni.
La situazione pandemica ha obbligato a mantenere un distanziamento fisico, ma questo non è comunque riuscito a fermare il grande spirito dei numerosi tifosi atalantini, i quali fin da subito hanno fatto sentire il proprio sostegno se pur dalle proprie case o per mezzo dei social.
Con i livelli raggiunti, l’Atalanta avrebbe certamente meritato di chiudere la stagione con la Coppa Italia in bacheca. Tuttavia, partecipare per tre anni di fila alla Champions League è un titolo di merito per una provinciale. L’obiettivo è sempre stato quello di crescere e migliorarsi. Possiamo dire che la squadra di Gian Piero Gasperini sia riuscita finora nell’intento grazie agli incredibili risultati raggiunti, facendo valere le proprie qualità in campo. Si può essere certi che l’Atalanta continuerà a stupire e affascinare con il proprio calcio.